giovedì, giugno 25, 2015

GESU' NATO IN BETLEMME




Noi sappiamo attraverso le Scritture che il luogo dove è nato Gesù, è Betlemme, mentre Nazareth è il luogo dove visse con Maria e Giuseppe. Uno degli interrogativi che l’umanità si pone, è quello di non arrivare a comprendere il perché Gesù sia nato proprio in Palestina e non in altro luogo, per esempio a Roma, ove civiltà e potenza furono più eccelse. Le ragioni sono molteplici, ma consideriamo quelli biblici che certamente sono le più eloquenti e le più vicine alla volontà divina.
Gerusalemme è probabilmente il luogo più misterioso del mondo, perché proprio in quella zona, Dio fece germogliare il Giardino dell’Eden, circondato dai fiumi Pison, Ghicon, il Tigre e l’Eufrate. In questo fazzoletto di terra Dio pose l’uomo per studiarlo e seguirlo, di seguito poi creare la donna che più a lui si addicesse. Non poteva esserci altro luogo più appropriato che la Palestina per rincominciare a sanare da dove si era rotta l’armonia dell’uomo con Dio. Gesù, allora, non poteva che nascere nel luogo della rivendicazione per la caduta dell’uomo.
La venuta del Messia, fu necessaria perché un eventuale tardività avrebbe condizionato i tempi stabiliti da Dio per la salvezza, ma anche e soprattutto fu indicativo il luogo dove Gesù nacque e compì il suo ministero. Questo luogo fu ove Eva e Adamo peccarono e nello stesso punto, Gesù sanò ciò che l’uomo aveva rotto nel rapporto con Dio. Non poteva esserci altra zona, che quella, perché se fosse stata diversa, quella parte tralasciata sarebbe stata sottomessa a satana. Immaginiamo che un ponte si sia rotto, l’intervento riparatorio deve essere fatto nel punto di rottura e non in altra parte, così Gesù operando in Palestina fece in modo di non lasciare spazio libero al nemico per una sua eventuale rivalsa.  Gesù fu come il pane per la salvezza dell’uomo e nacque a Betlemme che significa proprio, la casa del pane.
Dio, facendo scendere il pane dal cielo, (la manna per il popolo d’Israele), saziò la sua nazione dall’esistente squallore accumulatosi da diverse generazioni.
Gesù, come il rinnovato Adamo, nella natura di Spirito vivificante, si presenta nel luogo ove Adamo cadde, per unificare la via incorruttibile e santa che Dio aveva fatto da principio, affinché nulla potesse esserci d’impuro né nello spazio né nel tempo. Solo Gesù, potette assumere l’impegno di eseguire l’arduo sacrificio di unire il mondo dell’uomo all’Universo di Dio. Egli, camminando sul suolo di quel che fu il luogo dell’Eden, lo bonificò e con la sua parola lo santificò insieme agli abitanti. Tutto ciò ebbe un prezzo, che fu pagato pesantemente da Gesù, non fu un prezzo che si sarebbe estinto col pagamento di oro o di argento ma quel che si richiedeva era il sacrificio di sangue, un olocausto universale che avrebbe ricompensato, una volta per tutti, il peccato originale. Così, per sanare il peccato di Adamo, fu necessario un sacrificio che non poteva essere un uomo terreno, ma un divino.
Gesù fu il nuovo Adamo, in Spirito vivificante, che scese in Palestina per salvare il mondo, per non lasciare segni o spazi vuoti nella linea salvatrice dell’opera di Dio. Il giorno della venuta del Cristo nella terra fu quello d’allegrezza, perché il Signore mandò con Gesù Cristo, il pane della vita, lì, dove fu mangiato il frutto del peccato. La stella che sorse all’orizzonte e fu guida per i re Magi, è diventata Stella del mattino e speranza di vita per gli uomini. Gesù, come guida del popolo di Dio, conduce il mondo all’eterno splendore, che è esattamente, quanto Dio si è proposto. Egli fu ferito per le battiture del nemico, che voleva a tutti i costi allontanarlo da quel particolare luogo, per fargli fallire la missione ma Gesù rivendicò l’inganno e divinamente sanò l’onda della conseguenza del peccato e superò ogni prova per realizzare la vittoria eterna. 
Pace e fede nel Signore


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