Matteo 15:36 la moltiplicazione
dei pani è uno dei miracoli più portentosi eseguiti da Gesù, in cui oltre l’esecuzione
del prodigio, si nota il suo sentimento di pietà verso coloro che lo seguivano.
Al verso 32 dice ….. Io ho
gran pietà della moltitudine perciocché già tre giorni continui dimora appresso
di me.
Ci si chiede, come poteva
resistere il popolo, tre giorni senza mangiare, essendoci anche donne e
bambini?
Abbiamo visto, in altre occasioni,
che prima del tempo di tre giorni, Gesù, avendo avuto fame si era diretto verso
un albero di fico e non avendo trovato frutto, lo seccò. Quale fu, qui, la situazione
che permise il popolo a indugiare a mangiare per un così lungo tempo?
Notiamo, un po’ sopra al v. 30,
che una grande moltitudine si accalcava per assistere Gesù che operava
prodigiosi miracoli. Facile immaginare, allora è, che di fronte quell’evento
eccezionale il popolo avrebbe perso lo stimolo di mangiare.
Gesù, avendone avuto compassione, espresse il desiderio di provvedere
per la moltitudine, offrendo loro del cibo, ma a questa iniziativa i discepoli
risposero che quel luogo era come un deserto e per certo non si sarebbe potuto
trovare alcun cibo per sfamare quella moltitudine.
Gesù, così, decidendo di offrire loro da
mangiare chiese ai discepoli, quanti pani avessero da parte. Sette pani e alcuni pesciolini gli risposero.
Notiamo, qui, una diversa
attitudine di Gesù, rispetto ad altre volte quando diceva, per esempio, la tua
fede, ti ha salvato o sii nettato, e se il suo atteggiamento era diretto con autorità
divina, qui, Egli non esprime nessuna autorità, bensì chiede grazie a Dio.
Questa condotta ci porta a
considerare, con maggiore riflessione, il perché Egli chiese grazie a Dio, quando
invece, avrebbe potuto non chiederla, essendo il Figlio di Dio.
Consideriamo Mosè che nella stessa
situazione, quando diede l’acqua, battendo la verga sulla roccia, Egli non rese
grazie a Dio, Numeri 20:10 e che, per tale motivo, ricevette l’ira di Dio, che fu quella di non
entrare nella terra di Canaan, mentre, qui, Gesù che poteva non chiedere
grazie, Egli, umile di cuore, ha chiesto grazie a Dio Padre.
Vediamo, allora, la differenza
dell’uomo Mosè, che dà da bere senza chiedere grazie a Dio e quella di Gesù,
che dà da mangiare al popolo chiedendo grazie a Dio, pur avendo la facoltà di
non farlo.
Il motivo che Gesù rese grazie a
Dio, può essere trovato in una possibile partecipazione della Trinità di Dio
che volle partecipare al distribuire di pane e pesce alla grande moltitudine,
per il solo fatto che, se lo spettacolo della moltitudine ha commosso Gesù,
certamente commosse anche Dio.
Ci sarebbero due indizi che ci
confermerebbero tale partecipazione di Dio, i sette pani e i sette corbelli
rimasti. Non è un puro caso che queste due quantità siano uguali, ma
approfondendo sul significato dei due indizi, ci sarebbe da riflettere sul
numero totale degli uomini delle donne e dei bambini.
Su questo, consideriamo che Dio ci
abbia dato un compito da scoprire. Noi mettendo in atto l’immaginazione e lo
spirto, diciamo per prima cosa, che Dio certamente sapeva, quanto erano tutti.
Allora non resta altro che identificare questo totale.
Se gli uomini erano quattro mila, le donne
dovevano essere di meno e supponiamo che erano la metà di quattro mila, cioè
due mila. I bambini certamente dovevano essere ancora di meno delle donne.
Seguendo lo stesso ragionamento semplice, diciamo che erano la metà delle
donne, cioè mille.
Totale settemila, ecco che, diciamo
se lo fosse tale totale o no, sicuramente si dà gloria a Dio.
La moltiplicazione dei pani
raffigura la mensa che Dio offre a tutti i partecipanti alla sua cena. Così, lo
fu quando Gesù trasformò l’acqua in vino, esso fu per tutti, come per
festeggiare l’inizio del suo ministero sulla terra.
Pace e fede nel Signore
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