lunedì, novembre 09, 2015

LA TENTAZIONE



 
Inconcepibile come Dio, nel piantare il Giardino dell’Eden, per essere luogo indiscriminato e sicuro per la sopravvivenza di Adamo ed Eva, abbia permesso che a centro vi fosse un albero che contenesse un divieto, che al suo trasgredire il soggetto non avrebbe ricevuto non un rimprovero ma una morte eterna. Questa condizione, sembra a prima vista contrastare il carattere di Dio. I motivi tutt’altro che semplici, ci portano a considerare che proprio quell’albero contenesse la sapienza del bene e del male e la condanna per la trasgressione.
Era necessario che Dio ponesse questo requisito, dopo avere Egli annichilito negli abissi Lucifero? Non avrebbe considerato, che l’uomo fatto di materia, sarebbe stato imperfetto al cospetto degli angeli, creati in spirito?  Tuttavia il ministero di Dio non è quello di creare l’umanità in condizione perpetua o eterna sulla terra, anche se ciò poteva essere fatto per la sua potenza, considerando il principio che Dio crea una volta sola e bene. Trovandosi di fronte alla terra informe, dopo la lotta con Lucifero, non vi erano le condizioni di restaurare la terra, ma crearne una nuova, come Egli dice, “io farò ogni cosa nuova”. Dentro questo proposito, rimaneva anche e soprattutto la necessità che Dio avrebbe dovuto restaurare gli angeli ribelli creando un altro angelo, conoscitore del bene e del male che sostituisse Lucifero. Alla fine dei tempi, come le Sacre Scritture spiegano, l’uomo materia, conoscitore del bene e del male, sarà trasformato in un corpo incorruttibile e guiderà gli angeli, come già lo fece Lucifero. Da quanto detto, è facile comprendere che, Lucifero, sprofondato negli abissi, ora, è chiamato in causa nel Giardino, sotto forma di satana, e non solo, ma lo vediamo presente in altre circostanze su tutto il percorso delle Sacre Scritture in fino alla croce. Egli è presente durante tutto il percorso del ministero di Dio sulla terra, ed è stato fatto principe di questo mondo. Quando Pietro disse che avrebbe dato, la vita per Gesù, Egli gli rispose: vai, via satana.
Si deduce che, Dio, dalla terra inquinata di disubbidienza e di peccato, ha voluto modellare una creatura imbevuta di conoscenza del bene e del male per raggiungere lo scopo dell’incorruttibilità per essere idoneo nei cieli. Sembra proprio che, quest’universo e la terra in particolare, sia il banco di lavoro di Dio, ove Egli purifica le recrudescenze delle tenebre. La nostra creazione è unica, perché il raggiungimento dell’eternità non assumerà mai più modifiche né distorsioni e che il passato sarà solo un ricordo. Se da tutto quest’avvenimento si pensa che Dio possa modificare il suo stesso creato, come Egli disse che si pentì di avere creato l’uomo, dobbiamo anche pensare che la perfezione sta in Lui e può anche modificarla, se vuole, mentre in noi esiste il libero arbitrio, vale a dire, non conosciamo le giuste proporzioni di quanto, deve essere il bene e di quanto il male. Il nostro bilanciamento è sibilino, poiché stando nel mezzo di quell’albero, non conosciamo gli effetti che verranno.
           


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