lunedì, aprile 11, 2016

IL COLLEGAMENTO CON DIO



 Se vi è un collegamento, tra tutti i cervelli umani connessi alla mente di Dio, quale sarebbe la differenza che li distingue dai corpi dell’universo che si muovono secondo il suo volere? Consideriamo che il nostro cervello, ricevendo le sollecitazioni dagli organi precettori, da esso, partano i comandi, positivi o nogativi, destinati alle varie parti del corpo. Notiamo che il cervello non è la sorgente di comando, bensì un centro di smistamento da formare un ciclo di sensazioni che arrivano e comandi che partano. Se non fossimo dotati di questo ciclo, potremmo considerarci materia, simile a quella che compone l’universo, avente in più, lo stato vivente, il quale, sarebbe sottoposto a un comando univoco, della mente di Dio.  Essendo noi esseri collocati dentro un corpo, materia, ci si chiede qual è il rapporto tra il vivente dentro il corpo e gli astri, sottoposti ai comandi di Dio, se tutto si muove a sua volontà? 
Riferendoci al vivente dentro il corpo, materia, dobbiamo distinguere, da un lato, se egli è una mente periferica di sensazioni, collegata a quella di Dio e dall’altro che egli non lo sia. Nel primo caso, le sensazioni sarebbero le preghiere e i bisogni che la mente umana, collegata chiede a Dio. In questo caso, Egli risponde e ci soddisfa seconda la sua volontà. Nel secondo caso, pur essendo, l’uomo, una creatura formata con le mani di Dio, non è collegato alla sua mente. La sua condizione sarebbe, quella di un essere che ancora non consce Dio, e si sposterebbe simile a quei corpi celesti che si muovono nell’universo, secondo il suo progetto. Prima, o poi, Dio farà in modo che quella creatura incontrerà l’esperienza divina e lo conoscerà. Da quel momento, si attiverà il ciclo tra le sue sensazioni, richieste o preghiere, come organo periferico, e la mente del Creatore. Le sensazioni, o preghiere, così, possono essere paragonate ai cervelli di tutta l’umanità che, ognuno di essi, manda percezioni a Dio.
Giacomo 4:2  Voi bramate, e non avete; voi uccidete, e procacciate a gara, e non potete ottenere; voi combattete e guerreggiate, e non avete; perciocché non domandate. Se, persistiamo nel fare da soli, senza Dio, allora, potremmo andare a finire male. Pensiamo al treno che finché segue il binario vive, se dovesse uscire da esso, sarà catastrofe. La preghiera è il mezzo di collegamento con Dio, essa è necessaria, poiché deve produrre un rapporto con Dio come, come il treno è collegato al binario, nel caso, l’uomo deve presentarsi indifeso e umile, affinché Dio lo aiuti. Dobbiamo sempre chiedere a Dio i nostri bisogni, ricordando che la nostra vita dipende solo da Lui. Può succedere che il collegamento con Dio, possa non esserci, a causa della nostra volontà, allora bisogna in un modo o nell’altro aspettarci delle conseguenze. Per esempio, ricordiamo, quando per colpa di Saul, Dio si dipartì da lui. Tuttavia, Dio agisce sempre a nostro beneficio, in ogni occasione, sia nel momento del giorno o della notte, ma secondo piani a noi sconosciuti. Sé durante il giorno si comprendere il suo intervento, meno lo sarà nella notte. Ciò può avvenire quando si è in stato di riposo, come nei sogni o quando si è in uno stato inconscio, come quando Paolo salì fino al terzo cielo. Poiché, tutto ciò che Dio ha creato, è nel suo controllo e lo è anche per guidare l’uomo.  Dio lo accompagna in luoghi inaspettati che egli quando conoscerà Dio, realizzerà la realtà divina.
Pace e fede nel Signore




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