lunedì, luglio 04, 2016

DIO MANDA LA PESTE



II Samuele cap.24. Questo capitolo in cui parla della collera o ira del Signore, come altri preferiscono tradurre, è poco commentato perché contiene nel primo verso un’esplicita rivelazione di come il Signore abbia avuto ira nei confronti di Davide, motivo per il quale lo incitò ad annoverare il popolo e in I Cronache 21, che tratta lo stesso avvenimento, dice che satana incitò Davide ad annoverarlo. In 2 Samuele 12:13, nei quali versi il profeta Natan dice, che il Signore ha perdonato il suo peccato e non lo farà morire,  ma che la spada non si allontanerà dalla sua casa. Questa sentenza rivolta a Davide, servitore amato da Dio, sembra che a satana non gli sia sembrata tanto rigorosa. Ci si accorge che, la stessa, rispecchi la situazione di Giobbe, quando satana questionò la troppa magnanimità di Dio che nutriva nei confronti del suo servitore. Jobbe cap.1:6,12. Si può supporre che, si tratta di un’organizzazione divina, in cui, Dio è Re assoluto e universale su tutto il creato e l’angelo Lucifero creato e divenuto satana oppositore, con il potere ricevuto, meticolosamente rivede e controlla le decisioni di Dio per un fine a noi sconosciuto, ma che i suoi interventi, vertono verso un’opposizione uniforme, senza equità né valutazioni di amore, ma sono eseguiti in maniera intransigente per l’ottenimento dello scopo. Il fatto che satana, principe di questo mondo, faccia accadere tutta questa depravazione e corruzione e che sembra, contrastare in toto la volontà di Dio, altro non è, che l’esecuzione rigorosa e abbreviata del destino già stabilito da Dio, che è quello, di lavorare l’uomo in questa terra, facendogli acquisire la conoscenza del bene e del male e trasferirlo nel pianeta, Paradiso, ove già il ladrone, che era in croce accanto a Gesù, sta. Raggiunto l’uomo, questo luogo, che Gesù sta preparando ed è in fase terminale, Dio gli darà potere di guidare gli angeli. La peste che indirettamente scelse Davide, è stata una condizione necessaria di esperienza terrena che l’uomo doveva passare, per la quale, satana o angelo sterminatore aggravò la mano, per quel principio di abbreviazione dei tempi ma che Dio decise di fermarlo per amore. Tutto fa capo a un piano divino, che è fuori dalla portata della comprensione umana, essendo che abbraccia, per quello che possiamo comprendere, il visibile e l’invisibile, il logico e l’illogico. Se Dio, per la sua indiscutibile potenza universale, non ha distrutto satana e sembra che non lo distruggerà ma che lo incatenerà a tempo indeterminato nello stagno di fuoco, occupa una posizione paragonabile, per certi aspetti, a quello di un pubblico ministero di una corte di giustizia. Solo in questo modo, possiamo comprendere che, il suo lavoro è necessario per un fine superiore e infinitamente complesso e che sia chiamato a fare questo lavoro per ottenere in bilanciamento della distribuzione degli incarichi divini a noi oltre modo sconosciuti. Se la terra è lo scannello di Dio, è da pensare che il suo luogo non sia distante da essa, supponendo che centri la distanza, poiché può anche darsi che centri anche il pensiero, per cui i comandi e le esecuzioni sono in stretta vigilanza sia da Dio che da satana. Essendo che l’uomo è l’immagine di Dio e che per derivazione il carattere e il sistema organizzativo umano sono la proiezione della sua immagine, per cui, il nostro sistema non si discosterebbe molto da quello divino. In fatti, Gesù dice che Egli berrà il vino nella grande mensa, ove saremo con Lui e i patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe. Tutto ciò, lasca pensare che il sistema terreno si ripeta ma in forma, questa volta perfetta, ove in Paradiso, regnerà la pace e la vita sarà eterna, poiché la morte è stata sconfitta per sempre. Se diamo uno sguardo, ci accorgiamo che tutto ciò che ha detto Gesù sta avvenendo in tutto il modo contemporaneao a quello che ha profetizzato Gesù che è universalmente vero.
Pace e fede nel Signore

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