Se il credo
religioso è l'affermazione della propria credenza a Dio, vuol dire che con la propria
esperienza materiale e cognitiva, si è formulata una ferma convinzione nel pensiero
che permette di discostarsi dalla tangibilità terrena per vagare nell’aria
dell’invisibile. Si creerà, così, un rapporto trascendentale, tra la realtà invisibile
che si manifesta nel pensiero e la realtà del divino che opera nell’essere. Giovanni
11:27 Ella gli disse: Sì, Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio
di Dio che doveva venire nel mondo. In questa risposta, della donna samaritana,
coincide il credo tangibile terreno con quello trascendentale, poiché Gesù, divino,
è anche materialmente presente. Giovanni 20:29 Gesù gli disse: Perché mi hai
visto Tommaso, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto.
Qui, prende corpo, dopo l’esperienza materiale di Tommaso, il credo
trascendentale in Dio, poiché l’apostolo vaga nell’area dell’invisibile e che a
parità della donna, egli confessa la realtà di Cristo Figlio di Dio. Considerando
il nostro credo, a differenza di Tommaso, si deve, invece, avere un obbligo,
non solo di credere ma di predicare il credo in Cristo.
Considerando la fede, partiamo dal
significato terreno, in cui, l’art. 143 c.c., dichiara, che essa è uno degli
obblighi che nascono dal matrimonio. Secondo la giurisprudenza, la fedeltà è da
intendere non solo come astensione da relazioni extraconiugali, ma quale
impegno di non tradire la reciproca fiducia ovvero di non tradire il rapporto
di dedizione fisica e spirituale tra i coniugi, che dura tutta la vita. Tramite
Gesù, come tangibile realtà vivente, si è conosciuto Dio invisibile. Così il
credo è divenuto fede, che oltre a rilevare se stesso nel pensiero reale è in
grado di sensibilizzare il rapporto col divino, poiché ora l’uomo è cresciuto e
deve impersonare col cuore la volontà di Dio sulla terra. Avendo raggiunto la
sfera della fede, l’uomo è divento spirituale, sensibile alla voce dello
Spirito e da questo cambiamento radicale, egli comincia a comprendere quello
che molti non intendono. Avendo, però, l’uomo raggiunto, la sensibilità di
sentire la voce dello Spirito, se pensa che abbia raggiunto il massimo rapporto
col divino, secondo le Scritture, ancora manca un’altra virtù la quale è
richiesta da Dio come principale. Matteo
14:31 E prontamente Gesù distese la mano, e lo prese, e gli disse: O uomo di
poca fede, perché hai dubitato?
Ecco che, il dubbio è divenuto un grosso
masso d’intoppo che può annullare sia il credo sia la fede e l’uomo spirituale,
può diventare pula. Essendo che si può essere come Pietro o meno ancora, se la
prova che cadrà sulle nostre spalle, non fosse il camminare nel mare ma quella
di confessare il nome di Gesù davanti a tutti, specie davanti ai concistori in
cui ci obbligano di negarlo. Marco13:11 Ora,
quando vi condurranno via per consegnarvi nelle loro mani, non preoccupatevi in
anticipo di ciò che dovrete dire, e non lo premeditate; ma dite ciò che vi sarà
dato in quell’istante, perché non siete voi a parlare, ma lo Spirito Santo.
Solo con la fede in Gesù e alle sue promesse possiamo avere la forza di convincimento
di persistere fino alla fine, ed essendo la morte inevitabile, sarà un atto liberatorio
e salvifico confermare la fede incondizionata a Dio. A questo esame, resta pur
un incognito futuro se sarà o no confermata tale fede, o come Pietro, si potrebbe
dubitare. Solo Dio lo sa, poiché tutto è
nella sua eccelsa discrezionalità di Giudice e di Padre Celeste. Potrebbe,
forse accederci la stessa situazione di Pietro, che Dio, in quel momento, tramite
il suo Spirito Santo, parlerebbe per noi, allora, saremmo veramente salvi.
Pace e fede nel Signore
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