Marco
12:18 I sadducei erano un gruppo più ristretto rispetto ai Farisei, ma più
influente. Essi appartenevano alle famiglie dei sacerdoti. Appoggiarono i
sovrani-sacerdoti asmonei e più tardi i dominatori Romani. A differenza dei
Farisei, non vedevano la necessità di aggiornare le antiche tradizioni ma si
attenevano solo all'Antico Testamento ”La Torah”. Essi non credevano alla
risurrezione dei morti né che vi fossero spiriti o angeli. Essi vissero
duecento anni prima dalla distruzione del Tempio di Gerusalemme e fino al 70
D.C. Dopo non si seppe più nulla di loro e sembra che siano spariti dalla società,
di cui, i motivi sono sconosciuti. Essi provenivano dalla famiglia di Zadok, il
sacerdote che unse Salomone, re di Israele, 1Re cap.1:39. Sembra strano che i
Sadducei, provenienti da famiglie di sacerdoti, si trovassero in netto
contrasto con l’interpretazione della Legge di Dio. Le loro continue lotte
sorsero, poiché oltre la Torah, seguivano gli insegnamenti ellenistici.
In questo
passo, di cui si fa riferimento, essi contrastano Gesù, su quanto Egli
predicava sulla resurrezione e sull’esistenza della vita eterna ma anche e
soprattutto perché non volevano accettare la sua divinità, allora, cercavano di
metterlo in difficoltà.
Avendo
loro ascoltato il sermone delle beatitudini, nel quale Gesù parlò del Regno dei
cieli e della ricompensa eterna per l’uomo, gli volsero una domanda sulla Legge
di Mosè, la quale afferma, che se uno muore senza lasciare figli, il fratello
può sposare la moglie di suo fratello. Essendo morti tre fratelli e tutti e tre
avevano avuto la stessa moglie del primo, nel Regno dei cieli, di chi sarebbe
stata la donna sposa? La domanda non si
riferiva se la Legge di Mosè fosse giusta, ma si collegava a cosa succede agli
uomini dopo la resurrezione e come sarebbero stati classificati. Gesù, rispose che
nel cielo si è come angeli, ove non vi sono né uomini né donne ma questa risposta
li agitò, poiché affermava ciò che loro negavano della vita eterna. I sadducei,
data la presenza della moltitudine, non potettero reagire giacché, pensavano, in
verità, che Gesù fosse veramente il Messia e quello che diceva corrispondeva al
volere di Dio. Erano però ansiosi di vedere una prova del mistero divino
attraverso un miracolo ma Gesù non li ascoltò. I Sadducei, così, rimanessero
senza poter immaginare come gli angeli fossero in realtà, rimanendo la risposta
più misteriosa che mai. Tuttavia, Gesù li istruì dicendo loro che il Signore è
il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, quindi non è il Dio dei morti ma il
Dio dei vivi. Ancora, Gesù, li spronò confessando il suo stato divino, dicendo
Matteo 22:42 Che ve ne pare del Cristo? Di chi è figlio? Essi gli dissero:
Di Davide. Al 43, Egli disse loro: Come mai dunque Davide, per lo Spirito, lo
chiama Signore, dicendo: Al 44, Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla
mia destra, finché io abbia posto i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi?
Al 45, Se dunque Davide lo chiama Signore, come può essere suo figlio? Egli
li costrinse a dare una risposta, ponendoli tra il limite della ragione umana e
l’inizio della sfera del divino, proprio su quella parte di spiritualità che ne
negavano l’esistenza e che invece, fu collegata come realtà esistenziale dal
Messia. Indirettamente, Gesù, rivela la sua eterna esistenza divina assieme a
quella di Dio, discorso molto arduo e profondamente metafisico che i sadducei non
capirono, piuttosto loro si posero su una più grave posizione, quella che lo considerarono
un eretico.
I
sadducei furono posti dal nemico come una pietra d’intoppo, che tuttavia non
riuscì a ottenere nessuna conseguenza favorevole nel disturbare la missione di
Gesù. A differenza degli Scribi, che credevano, in segreto, che Gesù fosse
mandato da Dio, ma non furono disposti a cedere ufficialmente la loro autorità
di sacerdoti della Legge a un nuovo arrivato, dicendo che egli, non era altro
che il figlio di un semplice falegname. Proprio li stava la verità e la prova di
Dio, poiché se avessero bene interpretato la Legge e con il cuore la presenza
del Messia, avrebbero fatto grandi cose. Tuttavia, bisogna pensare che se il
destino fosse stato un altro, forse i tempi si sarebbero allungati di molto e
quindi anche la venuta del Signore in gloria, sarebbe stata spostata ad altri
tempi. Se noi crediamo in Dio e nella
venuta di Gesù, certo non saremmo confusi ne saremo smarriti nel seguire questi
eventi negativi. Non ci comporteremo mai,
come fecero i Sadducei che polemizzarono su Gesù, ma saremo credenti in Cristo
in tutto e fermi osservatori della sua Parola, essendo anche protetti dell’armatura
di Cristo. Marco cap.12:24 Non siete voi forse in errore, poiché, non
conoscete le Scritture né la Potenza di Dio?
Pace e
fede nel Signore
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