Capire che tipo sia la persona di
Gesù non è di facile lettura e nemmeno è chiaro immaginare come il suo rapporto
con Dio, sia relazionato. Le prove su cui si può fare affidamento sono i
miracoli, che rappresentano parte integrante per tutto ciò che Egli dice e la
testimonianza del popolo. Tuttavia, nasce un problema serio quando si traducono
i libri originali, essendo che essi sono, avvolte, deteriorati e mancanti di
parti importanti. Anche con riferimento
alla traduzione, si può avere per ogni lingua un significato distorto, ma
comunque vicino all’originale. Apocalisse 1:5 e da Gesù Cristo, il fedel testimonio, il
primogenito dai morti, e il principe dei re della terra. Ad esso, che ci ha
amati, e ci ha lavati de’ nostri peccati col suo sangue;
Il fatto che alcuni traducono da e altri di, crea, a
nostro avviso, un problema non indifferente. Considerando che la preposizione
da, indica una provenienza e, quindi, un moto, essa è diversa da, di, che
indica, una specificazione. Se leggiamo che Egli è il primogenito dei morti,
essendo, la di, una specificazione porta a intendere che Gesù sia morto nella
sua totalità e che Dio lo abbia dopo risorto. Su questo fronte, non si
capirebbe, come, da morto totale, Egli, abbia evangelizzato ai morti negli
inferi, che stanno nello stato di anime a riposo. Questo contrasterebbe l’affermazione di Gesù,
quando dice che Egli è la via, la verità e la vita. Se è la vita, Egli è sempre
vivo.
Consideriamo adesso la preposizione che altri
traducono con, da. Come abbiamo detto sopra,
questa specifica un movimento. … il
primogenito dai morti. Essendo che indica un movimento, Gesù si è mosso da un
luogo ed è andato dai morti e dai essi si è poi dipartito per ritornare nel
luogo da dove era partito. Indipendentemente dall’originale quale esso fosse,
si deve sostenere il principio che Gesù è vita:
Giovanni 10:18 Niuno me la toglie, ma io da me stesso la
dipongo; io ho podestà di diporla, ed ho altresì podestà di ripigliarla; questo
comandamento ho ricevuto dal Padre mio. Da quest’affermazione, Gesù è sempre vivo. Che
cosa è successo, allora, da quando fu arrotolata la pietra? Si suppone, con un
certo grado di certezza che, Gesù sia uscito dal corpo morto, con la sua vera
natura di seconda persona della Trinità, sia disceso negli inferi a
evangelizzare, perché vivente, e al terzo giorno sia risalito rientrando nel
corpo morto. Da questo momento è risorto, cioè, il corpo si è rialzato, e
subito dopo, è tornato in vita quando è uscito dalla tomba tra i vivi. Romani
14:9 Poiché
a questo fine Cristo è morto, è risuscitato ed è tornato in vita: per
signoreggiare sui morti e sui vivi. Ecco
le tre parole: morto, risuscitato e tornato in vita, si riferisce al corpo
materiale di Gesù sulla terra, poiché Gesù nella sua vera natura è sempre il Vivente.
La traduzione corretta sarebbe la preposizione da, che indica il movimento del
Vivente tra i morti, lungi che sia Egli stato morto tra i morti. Bene hanno
fatto quei traduttori che hanno scritto da e non di, poiché un osservatore
acuto non accetterebbe che Gesù sia stato il morto tra i morti, ma il Vivente
tra le anime dei morti.
Pace e fede nel Signore