Genesi
1:1 Dio, nella pienezza della sua Potenza aleggiava sulla superficie delle
acque, intorno alla terra, ridotta in uno stato desolato dopo la cacciata di
Lucifero. Nel cosmo erano le tenebre, alle condizioni in cui Dio aveva creato i
cieli e la terra, perché la luce dell’angelo che illuminava la terra, non era
più. Dalla lotta, la terra ne era uscita informe e vacua, non sembrava più
essere stata creata da Dio, perché essendo “Dio perfetto” anche le cose create
da Lui, lo sono. Ora, invece, deve Egli dare riparo a quanto è stato distrutto.
Dio, come Lui stesso dice: Giovanni 4:24 Dio
è Spirito,…., non è materia, né è origine di essa. Egli è Spirito che
attraversa la materia e la domina.
Allora,
la materia, è stata prima di Dio? No, poiché, se il nulla è lo strumento per il
quale Dio stese il suo universo e tutte le cose, esso fa parte del suo
pensiero, allora è facile capire che al suo comando la materia fu. Questo ci
conduce al primo verso della Genesi, che Dio creò i cieli e la terra (materia),
usando solo la sua parola.
Giovanni
1:3 Tutte
le cose sono state fatte per mezzo di lui (la Parola), e senza di lui nessuna
delle cose fatte è stata fatta. Sembra che ci addentriamo in un fitto
mistero e la mente comincia a non concepire la relazione tra il nulla e la materia,
e non riusciamo a identificare nemmeno il nulla. Avvertiamo la limitatezza del
nostro intendere, che comincia a non sopportare l’entità della conoscenza. Ci
rendiamo conto che il nostro gettito è limitato per qualche ragione. Restiamo
così abbindolati tra la terra e il cielo, avvertendo che in noi vi è
l’esistenza di due nature, quella della terra e quella del cielo. Torniamo al
verso, Genesi 1:2 “La terra era informe e
deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulle
acque”. Leggendo che lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque, ci accorgiamo
che la terra non era per nulla una massa di fuoco, anzi, di acqua e terra,
forse in eguali porzioni, ove Dio, nella sua natura di Spirito, aleggiava
intorno alla terra, ora diventata deforme e vacua. Il suo proponimento era di
sanare quella che era già ”la perfezione” della sua opera.
Vorrei
azzardare un concetto che mi sono fatto attraverso anni di studi, ma è arduo, e
ve lo propongo. - Se Dio ha creato i cieli (cosmo) e la terra, dove si troverebbe
Dio[1]? Apocalisse
22:5 E qui non ci sarà più notte alcuna e non avranno
bisogno di luce di lampada né di luce di sole, perché il Signore Dio li
illuminerà, ed essi regneranno nei secoli dei secoli. La prima cosa da notare è che dove abita Dio, non vi è luce
di astri, né di stelle né di soli, perché Egli stesso è Luce. In quest’ordine,
cominciamo a comprendere che Dio abiterebbe fuori dall’universo, perché esso è
stato creato dal nulla. Infatti, l’universo che vediamo, non è altro che la sua
opera e dentro ha posto la terra e tute le cose. “Dio disse sia la luce e la luce fu”. Perché Dio ha fatto la luce se
nell’inizio, come opera completa, ha creato solo il cielo e la terra? Non è la
stessa cosa quando sarà la fine che regneremo con Dio, che Egli sarà Luce nel
suo regno, come Lucifero, fu luce per la terra? Se Gesù, in Giovanni 14, dice
che è andato a preparaci il posto, non sarà questo, come la terra, ma senza mare,
ne sole, ne luna, ne stelle, e solo la luce di Dio ci illuminerà come Lucifero illuminò
la terra? Le cose sembrano che si ripetono. Con differenza, perché ora Dio parla
di eternità, dobbiamo assumere che questa volta Dio non metterà un altro
Lucifero, ma Lui stesso darà la luce. La nostra vita sarà in eterno, come
quegli angeli governati da Lucifero, prossimamente sarà Dio. Sebbene, si individui
un filo logico dei fatti che potrebbero accadere, non possiamo sapere i piani
di Dio. Quanto si è detto, certamente va alla gloria di Dio perché Egli stesso dona
gli strumenti per arrivare a comprendere un po’ di più e riconoscere quanto
grande Egli sia.
Dr.Giuseppe Drago
[1]Apocalisse,
22:5 E qui non ci sarà più notte alcuna
e non avranno bisogno di luce di lampada né di luce di sole, perché il Signore
Dio li illuminerà, ed essi regneranno nei secoli dei secoli.
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