martedì, agosto 26, 2014

ABRAMO IN EGITTO




Genesi cap. 12/10. Sara, moglie o sorella di Abramo? Nel seguire i fatti di questo capitolo, spesso proviamo un senso di diffidenza nell’accettare quello che si è sviluppato intorno ai rapporti prematrimoniali tra il faraone e Sara e delle decisioni prese antecedentemente dal nostro patriarca che, pur volendoli accogliere è difficile ordinarli nella nostra mente. Il nostro modo di considerare l’unione di coppia (non riferendoci ai tempi presenti), sarebbe quello di rispecchiare le disposizioni delle Sacre Scritture.  
La decisione di Abramo, per nascondere la vera identità di Sara, dicendo che era sua sorella, deteriora la sua integrità.
La decisione presa dal patriarca, sembra poco sintomatica all’osservare il comandamento di Dio e per nulla affidabile la sua conclusione. Certo, siamo ai principi delle relazioni e nelle quali vediamo le prime disposizioni di Dio. Qui siamo di fronte ad un comportamento che sa, poco di fede, perché nei versi antecedenti si legge che Dio apparve ad Abramo, dicendogli: “Alla tua discendenza darò questo paese”, cioè, Canaan. Presso la Quercia di More, Abramo, per riconoscenza di quella promessa, eresse un altare al Signore, poi levò la tenda e andò a Negheb. Se Abramo, erigendo un altare ha mostrato fede e ubbidienza a Dio, sembra non corrispondere la sua condotta nel momento in cui entra in Egitto.
In realtà, dobbiamo affermare, che Dio ha voluto che accadesse tutto ciò, come condizione e preludio di quello che sarebbe accaduto in futuro. Così, si sono svolti gli eventi. Nel paese di Negheb[1], Abramo dimorò fino a quando la carestia sopraggiunse.
Ecco, che il primo indizio è la carestia. Se, prima com’è detto sopra, Dio, parlò ad Abramo, e per quell’esperienza divina, Abramo fu talmente coinvolto che eresse un altare al Signore, come si spiega, che il Signore fece venire la carestia?  Diciamo perché Dio stava preparando un piano. Secondo indizio: la discesa. Il piano divino, fu quello di far scendere Abramo e sua moglie in Egitto. Qual era lo scopo? Era proprio quello che Dio, voleva far nascere una relazione di amicizia tra il faraone e il popolo di Israele.
Terzo indizio: Abramo ne esce ricco. Come possiamo osservare, il quadro degli avvenimenti di Abramo, sorprendentemente somigliano a quelli di Giuseppe e del popolo di Israele, che accolto con grande amore dal faraone, per mezzo di Mosè fu liberato portando via grandi ricchezze. L’avvenimento di Abramo, altro non è, che il preludio degli stessi avvenimenti di Giuseppe. La carestia è uguale a quella che avvenne ai tempi di Giacobbe, la discesa di Abramo è uguale a quella di Israele. Il preannunziato matrimonio del faraone con Sarai, altro non fu, che il significato mistico dell’accoglienza del faraone al popolo di Dio. Il matrimonio, rappresentò l’amore del faraone verso Sarai e quindi, verso la discendenza del popolo di Dio, (si ricordi che il faraone sposò Sarai, ma non la conobbe). Tutto, secondo i piani di Dio, per allacciare un’amicizia e un legame tra l’Egitto e Israele, affinché il popolo di Israele fosse stato accolto con amore. 
Quarto indizio: Abramo ne esce ricco, così pure, il popolo di Dio uscirà ricco dall’Egitto, capeggiato da Mosè. Possiamo dire, che questo capitolo è importante, perché sebbene non si riesca a prima lettura, capire l’atteggiamento di Abramo nei confronti di Sara, dentro è racchiusa la mano di Dio. Infatti, come Dio fu presente, quando spaventò il faraone convincendolo di lasciare Sarai, così fu presente, quando Abramo disse a Sarai, di non essere sua moglie. Tra il matrimonio e la coabitazione sarebbero passati parecchi giorni, secondo l’usanza. Ecco che Dio intervenne nel sogno del faraone, prima della consumazione. Sara non fu conosciuta dal faraone, perché anche non è scritto che la conobbe, ma che la sposò. Un simile esempio di matrimonio, negli anni futuri, si ebbe con Giuseppe e Maria. 




[1]Gli abitanti del Negheb, occuperanno il territorio di Edom; Il Negheb è la zona semideserta a sud del territorio di Giuda.

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