mercoledì, settembre 24, 2014

ALLA CORTE DI DIO





Giacobbe 1:10 Non hai tu messo un riparo tutt’intorno a lui, alla sua casa e a tutto ciò che possiede? …….
Il rapporto che satana ha nei confronti di Dio, è a dir poco impressionante, rispecchia proprio quello famigliare. Nessuno degli altri angeli, venuti a rapporto dinanzi al Trono di Dio, ha eccepito alcuna cosa su quello che, con famigliarità, satana ha replicato a Dio nei confronti di Giobbe, né uno di loro ha discusso dei propri progetti. Il quadro prende corpo e si cristallizza solo sull’accusa di satana verso la rettitudine di Giobbe, il quale sarebbe stato giusto per la condizione di grazia ricevuta da Dio, altrimenti egli, non sarebbe tale. Non è frequente, anzi non è mai successo che un angelo o lo stesso Gesù, parlasse con tanta dissolutezza, di fronte alla presenza di Dio. Tutti gli esseri del cielo e della terra si piegano con reverenza e umiltà nell’esprimere la propria parola “dinanzi” a Lui.  
Prima di dare a satana una posizione, secondo quanto leggiamo nelle Sacre Scritture, cerchiamo di valutare alcuni dei suoi interventi a cominciare di quello su Gesù, quando fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato da satana, Matteo 4.  Lo Spirito di Dio spinge Gesù per essere sottoposto alla prova, la quale sarebbe stata affidata alle facoltà del potere di satana. Essendo Dio Uno, sarebbe stato, quindi, sottoposto all’ira di Dio stesso, II Samuel 24:1 La collera del Signore si accese….e 1 Cronache 21:1. Satana insorse contro Israele…. Gesù risponde a satana con autorità di Figlio di Dio ma Egli, essendo anche la Seconda persona della Trinità può anche essere duro nel rispondergli. Se non lo fu abbastanza nel deserto, certamente lo fu quando dialogò con Pietro. Matteo 16:23 Ma egli, rivoltosi, disse a Pietro: Vattene indietro da me, Satana; tu mi sei in iscandalo….  Tutto ciò che viene a manifestarsi in parole o in evolversi di fatti, contro la volontà di Dio sono da addebitarsi a satana.  Dove, allora, dobbiamo collocare satana nella persona di Dio, essendo Dio Uno?
Si deduce che egli rappresenti la sua ira o l’Angelo Sterminatore, che anche crea il  male. Isaia 45:7  che formo la luce, e creo le tenebre; che fo la pace, e creo il male. Io sono il Signore, che fo tutte queste cose. Di fronte alla Trinità, che posto, allora, acquisterebbe satana? Bene, Giov.1:1 Nel principio era la Parola e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio. Rivelazione completa mancante del riferimento della sua “Ira”.
Si è essa, sviluppata o è scaturita? Da quello che leggiamo in Isaia, non era con Dio, perché da Giovanni 1:1 non la rivela. Se prima l’ha rivelato da Isaia 45:7, “che crea le tenebre”, essa ira, sarebbe l’azione che Dio fa esternamente dalla sua persona, ma non l’incorpora come lo è la Trinità. Infatti, alla fine Dio,  Apocalisse 20:10 Allora il diavolo, che le ha sedotte sarà gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono la bestia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli. Così l’Ira di Dio, sarebbe gettata nello stagno, che stranamente sembra acquisire una triplice personalità di diavolo, falso profeta e bestia. Alla frase che nulla si perde, ma tutto si rinnova, nei fatti biblicamente esposti, ci sarebbe una fine definitiva di questo sistema, ove regnerebbe solo l’amore di Dio e del suo popolo, per l’eternità, avendo Egli stesso ripudiato la sua ira per sempre.      



mercoledì, settembre 17, 2014

DIO TUTELA LA CREATURA





Marco 16:15 Ed egli disse loro: Andate per tutto il mondo, e predicate l’evangelo ad ogni creatura. E’ certamente un comando e non una raccomandazione che racchiude in se, un interesse di protezione verso l’uomo, considerato creatura, sia credente o no, in Dio. A questa conclusione si arriva facendo alcune riflessioni, a dir poco, sorprendenti. Egli avendo creato tutto ciò che esiste con la sua parola, non seguirà la legge della derivazione che porta al nulla, poiché secondo le Sacre Scritture ciò che Dio ha creato è per sempre. A questo principio l’uomo ha un posto previlegiato per l’ottenimento dell’eternità, perché è stato formato proprio con le stesse mani del Creatore. Sebbene Egli dividerà l’umanità, come fa il pastore che separa le pecore dalle capre, anche quest’ultime, se anche dovessero appartenere agli angeli di satana, alla fine sarà penalizzato solo il responsabile fautore del male: Matteo 25:33 E metterà le pecore alla sua destra, e i capretti alla sinistra. Se leggiamo il verso Apocalisse 20:10 Allora il diavolo, che le ha sedotte sarà gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono la bestia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli. Su quanto detto, non vi è alcuna menzione delle capre e su quelli che hanno accettato il marchio di satana, essi non avranno requie, ma non saranno messi nello stagno. Apocalisse 14:11 ……non avranno requie né giorno né notte coloro che adorano la bestia e la sua immagine e chiunque prende il marchio del suo nome.
  Da ciò si deduce che tutti gli angeli passati dalla parte di satana dovranno essere portati alla presenza di Dio, per essere giudicati.
Questa selezione delle creature, evidenzierebbe forse un’anomalia della perfezione o è invece la conseguenza del libero arbitrio che Dio ha dato all’uomo, sottoponendolo alla facoltà di scelta per testarlo, come Egli fece con Adamo quando l’ha messo nel Giardino, e quindi alla fine Dio, perfezionerebbe con la costituzione del corpo incorruttibile, il nuovo uomo, come perfezione universale. Certo, la figura di satana è molto misteriosa e se consideriamo, come le Sacre Scritture proclamano che Dio è uno, egli dovrebbe rappresentare l’ira del Signore o l’angelo sterminatore che si presentò insieme ai figli, alla corte di Dio in Giobbe cap.1:6, ed ancora in 2Samuel 24 ed in 1 Cronache 21, ma che alla fine in Apocalisse 20:10 lo suggella con l’anticristo e il falso profeta. Sembra quasi consequenziale pensare, se non fosse, che Egli stesso sigillerebbe la sua ira per sempre, per lo meno è questo quanto si evince dalla scrittura. Coinvolti in un piano quanto mai misterioso di fattura divina, non abbiamo altri elementi su cui far riferimento che accettare con fede la volontà del Signore, che sicuramente dopo averci creato non può mai abbandonarci. Dio, quindi, tutela la sua creatura con tutto se stesso, dimostrato dal fatto che ha mandato il suo unigenito Figlio Gesù per salvare l’umanità, e lo possiamo affermare perché i fatti storici e tutti i prodigi e miracoli avvenuti lo confermano.