giovedì, novembre 26, 2015

IL SILENZIO DI ABRAMO

Foto: http://blog.studenti.it/biscobreak/2015/10/letture-di-venerdi-16-ottobre-2015/

            Genesi 22:2 E DIO disse: "Prendi ora tuo figlio, il tuo unico figlio, colui che tu ami, Isacco, va’ nel paese di Moriah e là offrilo in olocausto sopra uno dei monti che io ti dirò". 
Quale fu il motivo scatenante, che a una promessa di benedizione, Dio abbia fatto susseguire un ordine di uccisione? Non senza un motivo Dio, avrebbe ordinato questo anomalo e singolare sacrificio se non di fronte a una grave trasgressione, e il silenzio di Abramo e la sua cieca ubbidienza a sacrificare il figlio, lo dimostrerebbero.  Se Dio guarda i cuori e ci conosce fin dalla fondazione del mondo, avrebbe avuto bisogno dell’atroce prova, per porre in Abramo la sua fiducia? Certo che la verifica da cercare sta in Abramo, essendo Dio perfettissimo.
12:5 Abramo adunque prese Sarai sua moglie  ………., E pervennero al paese di Canaan.
 Genesi 12:7  E il Signore apparve ad Abramo, e gli disse: Io darò questo paese alla tua progenie. Ed Abramo edificò quivi un altare al Signore che gli era apparito.

Il primo motivo, sta nel fatto che, se tutto ciò che Abramo ha ricevuto da Dio, gli fu gradito, come mai egli decise di lasciare il paese? Genesi 12:9  Poi Abramo si partì,  camminando e traendo verso il Mezzodì.
Poiché Abramo si dipartì da Canaan e andò verso Mezzodì, il Signore, (Genesi 12:10 OR sopravvenne una fame nel paese; e Abramo scese in Egitto,……), fece venire una carestia nel Mezzodì, dove egli si era insediato. Sembra che Dio abbia dato una risposta all’inspiegabile decisione di Abramo di muoversi a Mezzodì, senza interpellare il Signore.  E’ chiaro che a causa della sua dipartita, Dio fece sopravvenire una carestia nel Mezzodì, talché, Abramo fu costretto a scendere in Egitto. Per questi fatti, sembra che la fiducia di Dio verso di lui, si sia incrinata in modo non indifferente.
Il secondo motivo che Abramo viene a creare, aggrava il rapporto con Dio, quando senza consultarlo, cambia la relazione di sua moglie dicendo che era sua sorella. A prescindere dell’intervento divino che lo salvò dal potere del faraone, rimane sempre la decisione della libera scelta che evidenziò, o a torto o a ragione, una bugia. Rimane, nonostante tutto, spiegare la rilevante decisione di Dio nel chiedere ad Abramo il sacrificio di Isacco. Come mai Dio, che odia i Cananei, i Gebusei e rimprovera lo stesso popolo di Israele, che ha sacrificato in olocausto i propri primogeniti a Baal, chiede ora, ciò che è in estremo abominio a se stesso, per provare il cuore di un uomo?   
E’ forse perché Abramo proveniva da una famiglia idolatra e Dio ha voluto provarlo se mai vi fosse in lui resipiscenza di tale idolatria o usando questa, ha voluto dimostrare a Abramo quanto essa sia inumana, facendola esperimentare sopra suo figlio Isacco? Se tutto può avere un senso, nei confronti di Abramo non lo avrebbe nei confronti di Dio che ha permesso che l’olocausto umano fosse eseguito, in modo crudele, sul proprio Figlio Gesù. Se Dio ha fermato Abramo nel momento dell’esecuzione di Isacco, come non poteva evitare l’olocausto di Gesù? E’ Dio sottoposto a qualcuno?
Egli è giustizia vivente e per questo, la sua Parola resiste fino a quando un’altra sua parola, da Lui pronunciata, la modifichi. Infatti, lo stesso Gesù, chiese a Dio, date quelle circostanze, se poteva allontanare quel calice, se no la Sua volontà sarebbe stata fatta.
Come Abramo, nel momento culminante, raggiungendo l’apice della sua fede ottiene la salvezza di suo figlio Isacco, Gesù, col suo sacrificio espiato in modo crudele sulla croce, ottiene la salvezza di tutto il mondo.  Qui sta il riferimento che l’esempio di Abramo e Isacco fu preludio del sentimento che Dio che avrebbe avuto, a suo tempo, verso il suo Figliolo Gesù, lasciando, a differenza di Abramo proseguire l’olocausto per la validità della sua Parola e la salvezza del mondo.     



mercoledì, novembre 18, 2015

I TRE CROCEFISSI




Matteo 27:38  Allora furono crocifissi con Lui due ladroni: l’uno a destra, l’altro a sinistra.
L’esecuzione della condanna, dopo la pronuncia della sentenza, non suscitò alcun dissenso tra il popolo, solo nei famigliari di Gesù, vi fu profondo dolore e fra questi, Maria e Giovanni. Non sono menzionati gli apostoli, che sembrano essersi rifugiati in un alto solaio, compreso Pietro che si unì a loro, dopo il diniego. Questo triste spettacolo se incute una colpa indelebile, lascia un vuoto incolmabile di rimorso e di mistero nell’animo dell’uomo, per non aver visto in Gesù, il Messia.  Ancora più indecifrabile è il quadro che si prospetta al mondo, nel vedere Gesù crocefisso insieme a due ladroni. Se fu ironia, scrivere che Costui dice di essere il re dei giudei, più offensivo fu, per il popolo giudeo, crocifiggerlo insieme a due ladroni. Cioè, i romani avrebbero deriso i giudei, se quel tale uomo, giudeo, a torto o a ragione, che diceva di essere il re dei giudei, (Luca 23:38) fosse posto tra due ladroni.
Tuttavia, la comprensione del quadro sacrificale, diventa più ardua quando Gesù  -  Matteo 5:17 NON pensate ch’io sia venuto per annullar la legge od i profeti; io non son venuto per annullarli; anzi per adempierli -  nell’adempiere il sacrificio si fa porre accanto ai due briganti, per mandare un messaggio scritturale.  
Dove, allora, possiamo trovare il riferimento o il significato, coincidente con quello dei tre, crocefissi nelle Sacre Scritture? Considerando, Gesù, che ha detto che Egli è la via, la verità e la vita, certamente basterebbe scoprire dove e in quale circostanza nel vecchio Testamento è menzionata la parola vita, o via, o verità e provare a vagliare gli indizi rivelatori di una di esse per ottenere il significato del mistero delle tre croci.
Genesi 2:9  Dio il SIGNORE fece spuntare dal suolo ogni sorta d’alberi…………, tra i quali l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male.           
   Se l’albero della vita è attore nel principio del mistero di Dio e continua a esserlo nel Regno, certo è che si riferisce a Gesù. Infatti, Dio piantò nel mezzo del Giardino l’albero della vita, di cui Adamo e Eva potevano mangiarne, - loro, anime viventi, ne potevano mangiarne, poiché cibandosi del frutto dell’albero della vita, vivevano in per perpetuo. Infatti, quando essi furono scacciati, non furono più anime viventi ma mortali. Insieme all’albero della vita, fu piantato da Dio l’albero della conoscenza del bene e del male, di cui non conosciamo di quanto distante fosse, dall’albero della vita, certamente anch’esso, stava nel centro. Se la conoscenza del bene e del male, avesse preso una configurazione strutturale simile e comprensiva di due rami che s’intrecciano arrampicandosi nel tronco dell’albero della vita e poi nella sommità, diramandosi costituissero a destra il ramo della conoscenza del bene e a sinistra, il ramo del male, si configurerebbe esattamente il quadro delle tre croci del calvario, ove Gesù, fu posto a centro come, la vita. Infatti, Dio lo risorge. Ai lati, stanno le croci dei ladroni, di cui uno rappresenta il ramo della conoscenza del bene, che riconosce Gesù come Figlio di Dio e l’altro ramo, il male, che lo nega. Ecco la prova e il motivo perché Gesù fu crocefisso accanto ai due ladroni.  Oggi stesso tu sarai con me in Paradiso, non è altro che il riferimento della salvezza dell’uomo che riconosce Gesù come Figlio di Dio. Le tre croci sono state lette e abbiamo ricevuto anche il significato che Gesù ha voluto mandare al mondo, che nel Golgota fu espresso il messaggio più spirituale che Gesù abbia dato al mondo, prima di morire, ove Egli, non potendo parlare ha parlato il suo corpo e il suo sangue.    
Pace e fede nel Signore






martedì, novembre 17, 2015

L'APOSTOLO PIETRO



Matteo 16:18  …….che tu sei Pietro, e sopra questa pietra io edificherò la mia chiesa,………...
Matteo 16:3  Vattene indietro da me, Satana; …………tu non hai il senso alle cose di Dio, ma alle cose degli uomini.
Isaia 45:7  che formo la luce, e creo le tenebre; che fo la pace, e creo il male. Io sono il Signore, che fo tutte queste cose.
Se la luce è stata formata e le tenebre sono state create da Dio, come può la mente umana coniugare il senso di questi due procedimenti che contrastano la ragione umana e sconvolgono la logica del pensare, quando Gesù pose fiducia in Pietro e poco tempo dopo lo ripudiò? Come valutare la negazione di Pietro, quando doveva confermare maggiormente la sua fiducia al Maestro? In quel particolare momento dell’arresto di Gesù si sono verificate diverse situazioni anomale che sfuggono alla comprensione umana. Pietro, avendo conosciuto la verità di Dio in Gesù ed essendo stato testimone della sua potenza, tuttavia non è riuscito a proclamare con tuta la sua mente, con tutto il suo cuore e con tutto se stesso, che Gesù era il Figliolo di Dio. Egli in un attimo, cancellò tutto il passato nel quale fu apostolo e roccia di fede accanto al Maestro. Egli ebbe il privilegio di camminare con il Messia e fu testimone in tutto il ministero di Gesù ma a differenza di Giovanni Battista, che per fede credette e proclamò Gesù Figlio di Dio fino ad affrontare la morte. Non lo fu Pietro che, sebbene, avesse negato di conoscere Gesù, egli fu reso degno di ricevere e di tenere le chiavi della chiesa appartenente al suo unico Pastore. E’ imperativo, conoscere il perché egli meritò questo privilegio. Se, in un primo esame, potessimo giudicare Pietro con disprezzo, ci sfuggono ai motivi del giudizio, quel più eccelso, datogli da Gesù. Siccome Dio guarda i cuori, sicuramente, quello di Pietro fu degno agli occhi di Dio, per cui, sta a noi trovare le doti nascoste del grande apostolo. Il fatto sta, che in questa circostanza, pur restiamo attoniti del comportamento di altri due uomini che hanno negato Gesù poco prima della sua condanna. Infatti, se Pietro, negando di conoscere Gesù l’ha tradito, Giuda affermando di conoscerlo l’ha tradito. Lo stesso Pilato, che nella posizione mediana dei due soggetti, conosceva Gesù tramite i suoi sottoposti. Potendo, egli decidere liberamente a suo favore, se ne lavò le mani, tradendolo.
 Considerando Pietro, e scartando gli altri due personaggi perché lontani dal nostro assenso, egli rispecchia in ogni suo punto il carattere umano, che di fronte a circostanze estreme esso è imprevedibile. E su questa imprevedibilità, Gesù ha voluto porre la sua fiducia, perché Egli ci ha trasformato in prevedibili di fronte alla scelta della fede in Dio, poiché credendo in Lui, nulla ci distoglierà da essa. E’ da considerare, allora, che Pietro, trovandosi di fronte alla possibilità di essere incriminato, abbia avuto un attimo di smarrimento nel seguire la voce dello spirito, preferendo, invece, quella della carne. Se l’uomo, come dice Gesù, deve essere valutato dal frutto che produce, quindi nel suo complessivo essere, Pietro avrebbe qualcosa da vantarsi. Ti farò pescatore di uomini, Gesù gli disse, per la sua costanza e lo fece capo della Chiesa, per la sua ubbidienza dimostrata nel buttare le reti, dove il Maestro gli aveva indicato, senza tergiversare. Il ruolo di Pietro fu di guida negli apostoli e sarà sempre il portavoce e il punto di riferimento dell’umanità, poiché leggendo il suo carattere, vediamo il nostro che sarà ben compreso da Gesù.   

giovedì, novembre 12, 2015

LOT FUGGE DA SODOMA




Genesi 19:16 Ma egli indugiava; e quegli uomini presero per la mano lui, sua moglie e le sue due figlie, perché il SIGNORE lo voleva risparmiare; lo portarono via, e lo misero fuori della città. Lot, come abbiamo visto in altre occasioni nel percorso della Genesi, appare che nell’assumere le sue scelte, abbia guardato più al suo interesse. Le sue decisioni, che sembrano scaturire da furbizia, hanno invece origine caratteriale, poiché per almeno due volte egli è stato aiutato. Prima da Abramo quando fu attaccato da una rappresaglia dai popoli vicini, e ora, privilegiato dal Signore, prima che i suoi angeli si apprestassero a distruggere Sodoma e Gomorra. Il suo ragionamento di scelta sulle opportunità non mostra sforzo di previsione o di una valutazione ponderata delle conseguenze, ma si ferma a considerare l’immediato beneficio. Già quando si trovò a discutere con Abramo sulla scelta del territorio, egli considerò solo la pianura come la migliore condizione territoriale, pensando solo alla comodità e al beneficio delle acque che sarebbero scese dalla montagna, comodo luogo per il pascolo, ma non pensò che quella posizione ottimale sarebbe stata preferita anche da altri popoli. Le vicende condussero Lot a essere un abitante di Sodoma. In seguito, per la sua parentela ad Abramo, acquistò la posizione di giudice con facoltà di vigilare l’idoneità degli stranieri che sarebbero entrati in città.  Questo controllo lo faceva in alcune ore del giorno, seduto davanti alla porta del paese. Sebbene, Lot in occasioni si avvalorasse di scelte opportunistiche, il suo carattere era legato alla tradizione ed era sempre fedele a Dio, lo dimostrano l’incontro riverenziale che ebbe con gli angeli e i fatti che susseguirono nel difenderli dagli assalti dei Sodomiti. Egli, infatti, si oppose alla violenza che i malviventi volevano fare contro di essi, offrendo loro le sue figlie vergini. Tralasciando tutto ciò che successe dentro il paese di Sodoma e fuori, compreso la trasgressione della moglie di Lot che fu trasformata in un pilare di sale, consideriamo con attenzione l’effetto che causò l’olocausto nei loro confronti compreso, la fuga di Lot e le sue figlie verso la città di Soar. Genesi 19:24 E il Signore fece piover dal cielo sopra Sodoma e sopra Gomorra, solfo e fuoco, dal Signore. In riguardo all’avvenimento in cui il Signore fece piovere dal cielo zolfo e fuoco, si può pensare che Dio abbia fatto cadere dal cielo, meteoriti di zolfo che incontrando l’atmosfera terrestre, si siano infuocati a tal punto che si sono liquefatte e quella sostanza non abbia lasciato scampo a nulla, coadiuvata anche dai pozzi di bitume che erano vicini. Comunque, su quanto è successo, solo Dio lo sa. E’ sicuro che quell’impressionante olocausto terrorizzò, Lot e le figlie, tale che per lo spavento lasciarono definitivamente il paese di Soar e andarono a nascondersi in una spelonca, credendo che ci fosse stato uno sterminio del genere umano. Genesi 19:31 E la maggiore, disse alla minore: Nostro padre è vecchio, e non vi è più uomo alcuno sulla terra ch’entri da noi, secondo l’usanza di tutta la terra. L’idea che le figlie pensarono di entrare dal loro padre non fu di origine sodomita o di procurare un incesto, ma fu dettato dall’enorme spavento distruttivo dell’olocausto e dal credere che il mondo fosse stato rimasto senza uomini per procreare. In questa eccezionalità estrema, di fatto, si consumò l’incesto, non di volontaria malizia ma per il senso di responsabilità e dovere di mantenere la procreazione sulla terra. In un modo estremo e singolare si potrebbe pensare, cosa sarebbe successo, se Eva non avesse avuto figlie femmine? Dio lo sa. Il popolo degli Ammoniti e quello dei Moabiti, e loro discendenti, furono allontanati da Dio, non per l’incesto praticato dai loro patriarchi, ma perché pagani e praticanti sacrifici umani. Lot rimane un personaggio importante nelle Sacre Scritture, poiché la sua storia fa perno sui fatti che collegano Abramo e gli Angeli che si apprestarono a distruggere Sodoma e Gomorra e la generazione che si distaccò dalla legge di Dio, preferendo il paganesimo. Da questa scelta ne sono conseguite il ripudio e la condanna che fino ad oggi sono perpetuati nelle Scritture a memoria di tutti quelli che trasgrediscono Dio.   
Pace e fede nel Signore