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Genesi 22:2 E DIO disse: "Prendi ora tuo figlio, il tuo unico figlio, colui che tu ami, Isacco, va’ nel paese di Moriah e là offrilo in olocausto sopra uno dei monti che io ti dirò".
Quale fu il
motivo scatenante, che a una promessa di benedizione, Dio abbia fatto
susseguire un ordine di uccisione? Non senza un motivo Dio, avrebbe ordinato
questo anomalo e singolare sacrificio se non di fronte a una grave
trasgressione, e il silenzio di Abramo e la sua cieca ubbidienza a sacrificare
il figlio, lo dimostrerebbero. Se Dio
guarda i cuori e ci conosce fin dalla fondazione del mondo, avrebbe avuto
bisogno dell’atroce prova, per porre in Abramo la sua fiducia? Certo che la verifica
da cercare sta in Abramo, essendo Dio perfettissimo.
12:5 Abramo adunque prese Sarai sua moglie ………., E pervennero al paese di Canaan.
Genesi 12:7
E il Signore apparve ad Abramo, e gli disse: Io darò questo paese alla
tua progenie. Ed Abramo edificò quivi un altare al Signore che gli era apparito.
Il primo
motivo, sta nel fatto che, se tutto ciò che Abramo ha ricevuto da Dio, gli fu gradito,
come mai egli decise di lasciare il paese?
Genesi 12:9 Poi Abramo si partì, camminando e traendo verso il Mezzodì.
Poiché Abramo
si dipartì da Canaan e andò verso Mezzodì, il Signore, (Genesi 12:10 OR sopravvenne una fame nel paese; e Abramo scese in
Egitto,……), fece venire una carestia nel Mezzodì, dove egli si era
insediato. Sembra che Dio abbia dato
una risposta all’inspiegabile decisione di Abramo di muoversi a Mezzodì, senza interpellare
il Signore. E’ chiaro che a causa della
sua dipartita, Dio fece sopravvenire una carestia nel Mezzodì, talché, Abramo
fu costretto a scendere in Egitto. Per questi fatti, sembra che la fiducia di
Dio verso di lui, si sia incrinata in modo non indifferente.
Il secondo motivo che Abramo viene a creare, aggrava il rapporto con Dio, quando senza
consultarlo, cambia la relazione di sua moglie dicendo che era sua sorella. A
prescindere dell’intervento divino che lo salvò dal potere del faraone, rimane
sempre la decisione della libera scelta che evidenziò, o a torto o a ragione,
una bugia. Rimane, nonostante tutto, spiegare la rilevante decisione di Dio nel
chiedere ad Abramo il sacrificio di Isacco. Come mai Dio, che odia i Cananei, i
Gebusei e rimprovera lo stesso popolo di Israele, che ha sacrificato in
olocausto i propri primogeniti a Baal, chiede ora, ciò che è in estremo
abominio a se stesso, per provare il cuore di un uomo?
E’ forse perché Abramo proveniva
da una famiglia idolatra e Dio ha voluto provarlo se mai vi fosse in lui
resipiscenza di tale idolatria o usando questa, ha voluto dimostrare a Abramo quanto
essa sia inumana, facendola esperimentare sopra suo figlio Isacco? Se tutto può
avere un senso, nei confronti di Abramo non lo avrebbe nei confronti di Dio che
ha permesso che l’olocausto umano fosse eseguito, in modo crudele, sul proprio
Figlio Gesù. Se Dio ha fermato Abramo nel momento dell’esecuzione di Isacco,
come non poteva evitare l’olocausto di Gesù? E’ Dio sottoposto a qualcuno?
Egli è
giustizia vivente e per questo, la sua Parola resiste fino a quando un’altra sua
parola, da Lui pronunciata, la modifichi. Infatti, lo stesso Gesù, chiese a
Dio, date quelle circostanze, se poteva allontanare quel calice, se no la Sua
volontà sarebbe stata fatta.
Come Abramo,
nel momento culminante, raggiungendo l’apice della sua fede ottiene la salvezza
di suo figlio Isacco, Gesù, col suo sacrificio espiato in modo crudele sulla
croce, ottiene la salvezza di tutto il mondo.
Qui sta il riferimento che l’esempio di Abramo e Isacco fu preludio del
sentimento che Dio che avrebbe avuto, a suo tempo, verso il suo Figliolo Gesù,
lasciando, a differenza di Abramo proseguire l’olocausto per la validità della sua
Parola e la salvezza del mondo.
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