Matteo 16:18 …….che
tu sei Pietro, e sopra questa pietra io edificherò la mia chiesa,………...
Matteo 16:3 Vattene
indietro da me, Satana; …………tu non hai il senso alle cose di Dio, ma alle cose
degli uomini.
Isaia 45:7 che formo la luce, e
creo le tenebre; che fo la pace, e creo il male. Io sono il Signore, che fo
tutte queste cose.
Se la luce è stata formata e le
tenebre sono state create da Dio, come può la mente umana coniugare il senso di
questi due procedimenti che contrastano la ragione umana e sconvolgono la
logica del pensare, quando Gesù pose fiducia in Pietro e poco tempo dopo lo
ripudiò? Come valutare la negazione di Pietro, quando doveva confermare
maggiormente la sua fiducia al Maestro? In quel particolare momento
dell’arresto di Gesù si sono verificate diverse situazioni anomale che sfuggono
alla comprensione umana. Pietro, avendo conosciuto la verità di Dio in Gesù ed
essendo stato testimone della sua potenza, tuttavia non è riuscito a proclamare
con tuta la sua mente, con tutto il suo cuore e con tutto se stesso, che Gesù
era il Figliolo di Dio. Egli in un attimo, cancellò tutto il passato nel quale
fu apostolo e roccia di fede accanto al Maestro. Egli ebbe il privilegio di
camminare con il Messia e fu testimone in tutto il ministero di Gesù ma a
differenza di Giovanni Battista, che per fede credette e proclamò Gesù Figlio
di Dio fino ad affrontare la morte. Non lo fu Pietro che, sebbene, avesse negato
di conoscere Gesù, egli fu reso degno di ricevere e di tenere le chiavi della
chiesa appartenente al suo unico Pastore. E’ imperativo, conoscere il perché egli
meritò questo privilegio. Se, in un primo esame, potessimo giudicare Pietro con
disprezzo, ci sfuggono ai motivi del giudizio, quel più eccelso, datogli da Gesù.
Siccome Dio guarda i cuori, sicuramente, quello di Pietro fu degno agli occhi
di Dio, per cui, sta a noi trovare le doti nascoste del grande apostolo. Il fatto
sta, che in questa circostanza, pur restiamo attoniti del comportamento di altri
due uomini che hanno negato Gesù poco prima della sua condanna. Infatti, se
Pietro, negando di conoscere Gesù l’ha tradito, Giuda affermando di conoscerlo
l’ha tradito. Lo stesso Pilato, che nella posizione mediana dei due soggetti, conosceva
Gesù tramite i suoi sottoposti. Potendo, egli decidere liberamente a suo favore,
se ne lavò le mani, tradendolo.
Considerando Pietro, e scartando gli altri due
personaggi perché lontani dal nostro assenso, egli rispecchia in ogni suo punto
il carattere umano, che di fronte a circostanze estreme esso è imprevedibile. E
su questa imprevedibilità, Gesù ha voluto porre la sua fiducia, perché Egli ci
ha trasformato in prevedibili di fronte alla scelta della fede in Dio, poiché credendo
in Lui, nulla ci distoglierà da essa. E’ da considerare, allora, che Pietro,
trovandosi di fronte alla possibilità di essere incriminato, abbia avuto un
attimo di smarrimento nel seguire la voce dello spirito, preferendo, invece,
quella della carne. Se l’uomo, come dice Gesù, deve essere valutato dal frutto
che produce, quindi nel suo complessivo essere, Pietro avrebbe qualcosa da
vantarsi. Ti farò pescatore di uomini, Gesù gli disse, per la sua costanza e lo
fece capo della Chiesa, per la sua ubbidienza dimostrata nel buttare le reti,
dove il Maestro gli aveva indicato, senza tergiversare. Il ruolo di Pietro fu di
guida negli apostoli e sarà sempre il portavoce e il punto di riferimento dell’umanità,
poiché leggendo il suo carattere, vediamo il nostro che sarà ben compreso da
Gesù.
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