giovedì, giugno 16, 2016

TALITHA CUMI



Marco 5:41 E presa la fanciulla per la mano, le disse: Talitha cumi; il che, interpretato, vuol dire: Fanciulla io tel dico, levati. E’ incomprensibile capire come funziona il miracolo nel corpo umano, ma ancor di più come la parola di un comando pronunziata da Gesù, possa modificarlo e allo stesso modo, come la natura ubbidisce al suo comando. Ricordiamo che i fatti raccontati nelle Sacre Scritture, sono esempi straordinari che sbalordiscono l’uomo, lasciando nel suo cuore, l’emozione dell’esistenza indiscutibile di Dio. Nei versi sopra richiamati, è descritto uno dei più potenti miracoli fatti da Gesù, dopo la resurrezione di Lazzaro, in una ragazzina dodicenne. Gesù trovandosi tra la folla afflitta, interruppe dicendo, perché fate tanto rumore e tanti pianti, la ragazza non è morta, ma dorme. Gesù si fa garante sulla sorte della giovane, asserendo che lei non è morta ma dorme, e contrastando il potere del principe di questo mondo, impone la sua totale potenza per rompere la regola del male scaduta su quella un’ingenua ragazza. Non è solo una dimostrazione di assoluto potere contro satana, ma è anche e soprattutto, una dimostrazione di un sentimento di amore a noi incomprensibile, che Gesù eserciti sulla creatura la quale, per un progetto a noi sconosciuto, in quel momento la giovane ha fatto da cavia per la dimostrazione della salvezza dell’uomo nell’eternità. Ancora una volta Dio conferma che la morte è un dormire in attesa del giorno della resurrezione, ove Gesù pronunzierà un “Talita cumi” per tutti. Dicitura, che tutte le nazioni del mondo, a tale previsione, dovrebbero inscrivere sulla propria bandiera nazionale, essendo che tutti siamo legati a un solo destino e alla potenza di un solo Salvatore. 
Conosciamo già, il modo di parlare di Dio che ha detto le stesse parole in, Genesi 21:18 Levati, togli il fanciullo, e fortificati ad averne cura; perciocché io lo farò divenire una gran nazione. Anche Agar sentì la stessa frase nel momento in cui, ogni speranza di vedere suo figlio Ismaele vivo, era svanita, e nel piangere pensava che a momenti lo avrebbe perso, ma Dio sovvenne, dicendo “levati”.  Allo stesso modo, Gesù, pronunziando le parole, Talita Cumi, svegliò dal sonno della morte quell’ingenua giovane, che alzandosi acquistò tutte le sue facoltà di intendere e di volere, riconoscendo e ringraziando il suo Salvatore. Se ciò sia stato un miracolo, e per certo lo è stato, questo lo vedremo anche al ritorno di Gesù, che esso si espanderà per tutti. Egli parlerà con voce di Arcangelo e mentre le trombe divine squilleranno, per noi ci sarà la salvezza. Com’è possibile, allora, che l’umanità debba attraversare, in questo mondo, lo stato carnale per acquisire la sua forma spirituale, che sembra essere quella originale? Genesi 6:6 E l’Eterno si pentì di aver fatto l’uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo. Se questa espressione vuole spiegarci che l’uomo è sempre esistito in spirito in altri luoghi dell’universo, ma che Dio, nel farlo sulla terra in carne, si sia pentito per l’insorgenza di un’eccessiva libertà, data all’uomo sotto forma di auto determinazione, ciò gli ha creato dei problemi. Egli, allora, ha ragione di pentirsi, perché entrerebbe in gioco il suo amore che l’ha fatto muovere un po’ oltre, e il fatto che si è addolorato rivela il suo rinnovato impegno per il raggiungimento del suo scopo.
Se noi guardiamo la nostra natura, ci accorgiamo che siamo la proiezione del suo carattere sulla terra, e questo, ci fa capire il suo dolore che scaturisce proprio dall’amore indissolubile che Dio ha per il mondo fin dalla sua fondazione.  Di fronte alla trasgressione dell’uomo, Egli ha voluto dire a se stesso, Talita Cumi, alzati e continua la tua opera fino alla fine. Infatti, non è poca cosa che Gesù ha sopportato la morte fisica sulla croce. Così, comprendiamo che il compito che Egli sta portando a termine è ben più grande di quello che possiamo capire. Si tratta di questioni che abbracciano dimensioni diverse di quelle comprensibili all’uomo e che lui non potrebbe sopportarle se cercasse di capirle o investigarle. Ricordiamo che, lo stesso, Paolo, vide al terzo cielo, cose ineffabili e indicibili. Talita cumi, Dio lo dirà anche alla natura e all’intero universo, quando i cieli saranno svegliati dallo stato perenne e saranno scrollati, per mezzo della sua Parola.
Pace e fede nel Signore

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