domenica, settembre 25, 2016

I SADDUCEI




Marco 12:18 I sadducei erano un gruppo più ristretto rispetto ai Farisei, ma più influente. Essi appartenevano alle famiglie dei sacerdoti. Appoggiarono i sovrani-sacerdoti asmonei e più tardi i dominatori Romani. A differenza dei Farisei, non vedevano la necessità di aggiornare le antiche tradizioni ma si attenevano solo all'Antico Testamento ”La Torah”. Essi non credevano alla risurrezione dei morti né che vi fossero spiriti o angeli. Essi vissero duecento anni prima dalla distruzione del Tempio di Gerusalemme e fino al 70 D.C. Dopo non si seppe più nulla di loro e sembra che siano spariti dalla società, di cui, i motivi sono sconosciuti. Essi provenivano dalla famiglia di Zadok, il sacerdote che unse Salomone, re di Israele, 1Re cap.1:39. Sembra strano che i Sadducei, provenienti da famiglie di sacerdoti, si trovassero in netto contrasto con l’interpretazione della Legge di Dio. Le loro continue lotte sorsero, poiché oltre la Torah, seguivano gli insegnamenti ellenistici.
In questo passo, di cui si fa riferimento, essi contrastano Gesù, su quanto Egli predicava sulla resurrezione e sull’esistenza della vita eterna ma anche e soprattutto perché non volevano accettare la sua divinità, allora, cercavano di metterlo in difficoltà.
Avendo loro ascoltato il sermone delle beatitudini, nel quale Gesù parlò del Regno dei cieli e della ricompensa eterna per l’uomo, gli volsero una domanda sulla Legge di Mosè, la quale afferma, che se uno muore senza lasciare figli, il fratello può sposare la moglie di suo fratello. Essendo morti tre fratelli e tutti e tre avevano avuto la stessa moglie del primo, nel Regno dei cieli, di chi sarebbe stata la donna sposa?  La domanda non si riferiva se la Legge di Mosè fosse giusta, ma si collegava a cosa succede agli uomini dopo la resurrezione e come sarebbero stati classificati. Gesù, rispose che nel cielo si è come angeli, ove non vi sono né uomini né donne ma questa risposta li agitò, poiché affermava ciò che loro negavano della vita eterna. I sadducei, data la presenza della moltitudine, non potettero reagire giacché, pensavano, in verità, che Gesù fosse veramente il Messia e quello che diceva corrispondeva al volere di Dio. Erano però ansiosi di vedere una prova del mistero divino attraverso un miracolo ma Gesù non li ascoltò. I Sadducei, così, rimanessero senza poter immaginare come gli angeli fossero in realtà, rimanendo la risposta più misteriosa che mai. Tuttavia, Gesù li istruì dicendo loro che il Signore è il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, quindi non è il Dio dei morti ma il Dio dei vivi. Ancora, Gesù, li spronò confessando il suo stato divino, dicendo Matteo 22:42 Che ve ne pare del Cristo? Di chi è figlio? Essi gli dissero: Di Davide. Al 43, Egli disse loro: Come mai dunque Davide, per lo Spirito, lo chiama Signore, dicendo: Al 44, Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io abbia posto i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi? Al 45, Se dunque Davide lo chiama Signore, come può essere suo figlio? Egli li costrinse a dare una risposta, ponendoli tra il limite della ragione umana e l’inizio della sfera del divino, proprio su quella parte di spiritualità che ne negavano l’esistenza e che invece, fu collegata come realtà esistenziale dal Messia. Indirettamente, Gesù, rivela la sua eterna esistenza divina assieme a quella di Dio, discorso molto arduo e profondamente metafisico che i sadducei non capirono, piuttosto loro si posero su una più grave posizione, quella che lo considerarono un eretico.
I sadducei furono posti dal nemico come una pietra d’intoppo, che tuttavia non riuscì a ottenere nessuna conseguenza favorevole nel disturbare la missione di Gesù. A differenza degli Scribi, che credevano, in segreto, che Gesù fosse mandato da Dio, ma non furono disposti a cedere ufficialmente la loro autorità di sacerdoti della Legge a un nuovo arrivato, dicendo che egli, non era altro che il figlio di un semplice falegname. Proprio li stava la verità e la prova di Dio, poiché se avessero bene interpretato la Legge e con il cuore la presenza del Messia, avrebbero fatto grandi cose. Tuttavia, bisogna pensare che se il destino fosse stato un altro, forse i tempi si sarebbero allungati di molto e quindi anche la venuta del Signore in gloria, sarebbe stata spostata ad altri tempi.  Se noi crediamo in Dio e nella venuta di Gesù, certo non saremmo confusi ne saremo smarriti nel seguire questi eventi negativi.  Non ci comporteremo mai, come fecero i Sadducei che polemizzarono su Gesù, ma saremo credenti in Cristo in tutto e fermi osservatori della sua Parola, essendo anche protetti dell’armatura di Cristo. Marco cap.12:24 Non siete voi forse in errore, poiché, non conoscete le Scritture né la Potenza di Dio?

Pace e fede nel Signore  

Nessun commento: