martedì, ottobre 04, 2016

GESU' DAVANTI AL SINEDRIO

I sacerdoti del sinedrio si sono fatti carico di sostituire un giudizio divino con uno da loro elaborato, terreno e incompetente. La loro autorità nasceva dalla facoltà che una volta entrati nell’ordine, potessero giudicare gli uomini e imporre gli usi religiosi, mantenendo alto il credo in Dio. I membri del gruppo sacerdotale assumevano la posizione di puri, mostrando l’atteggiamento di infallibilità dei loro verdetti come se fossero stati emanati da Dio. I sacerdoti sadducei rimasero indelebilmente associati alle figure di Caifa e Anna, rispettivamente, il sommo sacerdote che fece arrestare e condannare a morte Gesù e un precedente sommo sacerdote Anna, in carica al tempo quando Gesù, all’età di dodici anni insegnò nel tempio. Sui sadducei discendeva un velo che assomigliava molto a una sorta di damnatio memoriae, infatti, i romani che si erano appoggiati a loro per governare la Giudea dovettero costatare, in seguito, il sostanziale fallimento della loro teoria materialistica, per il fatto che, assumevano che non esistesse il paradiso. Torniamo al modo come i sacerdoti hanno condotto il procedimento accusatorio contro Gesù. In Matteo 26:63 Ma Gesù taceva. E il sommo sacerdote replicò, e gli disse: Io ti scongiuro per l’Iddio vivente, che tu ci dica se tu sei il Cristo, il Figliuol di Dio. La domanda che Caifa fece a Gesù, se Egli fosse il Figlio di Dio, dimostra la mala fede del sacerdote, poiché conoscendo le Sacre Scritture, ove nel capitolo del profeta Daniele 9:26 parlano della venuta del Messia e ancora nel profeta Isaia, che racconta nel capitolo 53, del sacrificio del Messia, come Figliolo di Dio, i sadducei, insistevano nel negare le evidenze dell’opera di Gesù per poterlo condannare di bestemmia, per essersi Egli equiparato a Dio. Volendo esaminare il quadro accusatorio dei sacerdoti, che si basava sulla bestemmia pronunciata dal Messia, essi presero volontariamente la posizione di Dio e questo comportamento, inficiò l’autorità di Gesù e ancor di più, quella di Dio, che tramutò il loro giudizio in cecità assoluta, tale che, la bestemmia scagliata contro Gesù, ricadde su di loro. La conseguenza fu, in seguito, la scomparsa dei sadducei dalla società. I sacerdoti pur sapendo che Emmanuele significava, Dio con noi, a maggior ragione avrebbero dovuto riconoscere Gesù, come il Figlio di Dio sulla terra, che invece, non fu considerato, nemmeno come un profeta. 7:14 Perciò il Signore stesso vi darà un segno: Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio e gli porrà nome Emmanuele. Immaginando Gesù davanti al sinedrio, nasce una domanda. Perché Dio, abbia permesso che suo Figlio, avrebbe dovuto essere giudicato dall’uomo?  Che differenza passa tra il primo Adamo che fu condannato da Dio e Gesù, il secondo Adamo, condannato dall’uomo? In effetti, riflettendo, Gesù fu condannato dall’uomo o da satana? Se ricostruiamo il percorso biblico, ci accorgiamo che satana è stato sempre presente sotto innumerevoli aspetti e forme, fino alla fine. Lo notiamo, quando Pietro offrì, ingenuamente la sua vita per il Messia e Gesù lo cacciò dicendogli: Vai via satana e ancora, quando Paolo chiese a Dio di essere liberato dal suo male: 2 Corinzi 12:7 Inoltre, affinché non m’insuperbisca per l’eccellenza delle rivelazioni, mi è stata data una spina nella carne, un angelo di Satana per schiaffeggiarmi affinché non m’insuperbisca. E in 1 Samuel 24:1 e 1 Croniche 21:1. Questi fatti dimostrano che, come Davide fu sottoposto all’azione di satana, così il Figlio di Dio, come erede terreno di Davide, fu sottoposto all’azione di satana.  Se la condanna di Dio al primo Adamo costituì una degradazione dell’uomo, anima vivente, ciò vuol dire che l’autorità del mondo passò a satana, principe di questo mondo, Gesù per liberare l’umanità dalla condanna eterna e dalla schiavitù di satana ha dovuto essere giudicato da lui. Quando satana nel deserto gli offrì, le meraviglie di questo mondo, stava giudicando Gesù sulla sua condotta irreprensibile, Gesù in quell’occasione, non lo cacciò come fece con Pietro, ma lo contrastò come oppositore di un rango voluto da Dio, perché il nemico fu presente personalmente secondo i canoni divini. Con questa sua sottomissione, Gesù ha liberato il mondo dalla schiavitù ed è stato alzato nei cieli. Matto 26:64 D’ora innanzi vedrete il Figlio dell’uomo, seduto alla destra di Dio e venire sulle nuvole del cielo. Tutto è un piano di Dio che non possiamo capire, ma solo immaginarlo, se accettiamo Dio per fede. Per un chiaro raffronto, se Dio degradò Adamo, anima vivente come semi-dio, ora divenuto schiavo, Gesù, ha dovuto degradare se stesso, per liberare l’uomo dalla schiavitù e riportarlo alla primiera posizione di fronte a Dio. Vi è stata, così, un’azione di Dio che ha prodotto una condanna per la trasgreditine e un’azione di Gesù che ha cancellato la condanna. Gesù, davanti al sinedrio ha mostrato il momento legale della cancellazione del peccato assumendosi il peso di esso. La condanna che l’uomo avrebbe dovuto ricevere nel tribunale dei cieli, Gesù, l’ha ricevuta sulla terra per liberarlo. Tuttavia, la differenza rimane nel fatto che l’uomo è stato fortemente cieco di non avere visto in Gesù la luce di Dio. In effetti, il sinedrio non doveva avere nessun potere per condannare un uomo ne tanto meno se fosse stato blasfemo. La condanna a Gesù è stata una forzatura per influenzare il console romano ma che Gesù, secondo il nostro parere, non avrebbe avuto nulla a che fare con la giustizia romana. Solo se fosse stato a capo di una sommossa armata, allora il compito ricadeva su Ponzio Pilato.           

Pace e fede nel Signore

 

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