sabato, ottobre 01, 2016

NON VI LASCIO ORFANI



           Giovanni 14:18 Non vi lascerò orfani; tornerò a voi. La veduta del nostro pianeta che corre nell’universo in direzione ignota, ci incute un sentimento di sgomento che lascia immaginare, che se Gesù non dovesse ritornare, la sua promessa perderebbe efficacia di garanzia e saremmo lasciati in condizione di smarrimento e forse in un preludio di morte, poiché, le parole che Gesù dice: non vi lascerò orfani, esse indirettamente aprono tale supposizione di abbandono. Tuttavia, se si dovesse ritenere possibile tale ipotesi, sarebbe come ammettere che Gesù può non mantenere la sua promessa e ciò sarebbe in contrasto con quanto dice che Egli è la via, verità e la vita.  Se ci basiamo sulla nostra ragione, quale mezzo base, per concepire tutti i sentimenti dell’uomo compresi quelli divini, allora, presto ci troveremmo in vicolo cieco, perché si trascurerebbe di valutare la dimensione dell’invisibile e della potenza del divino, che ha un altro metro. Gesù dice che non ci lascerà orfani, poiché si collega alla ragion di vita terrena, mentre se avesse parlato agli angeli, non avrebbe detto la stessa cosa. Qui l’uomo nel rendere attive e indelebili nel suo cuore, queste parole, deve necessariamente collegarsi al divino, con fede e credere fermamente, sia alla sua esistenza eterna sia sul suo potere di raggiungimento dello scopo. Questo legame trascendentale con Dio annullerà l’effetto corrosivo del tempo e la sua azione distoglitrice nel pensiero dell’uomo. Ecco che quando egli leggerà questa promessa, deve vedere il colloquio che Gesù ha fatto con gli apostoli, vivificato davanti a se, poiché, tra Gesù e l’uomo non può sussistere una causa di avvenimento imprevedibile, com’è menzionata in un rapporto contrattuale, ma il divino, essendo infallibile, non ha bisogno di tale clausola. Per questa ragione, non si deve pensare alla sua promessa con logica terrena ma con fede divina. Quest’atteggiamento di certezza che l’uomo possederà, conoscendo Dio, gli produrrà un beneficio, che Dio stesso lo scanserà da ogni convinzione erronea trattata con la ragione, dirigendolo verso la dialettica divina.
Il fatto che Gesù dice: io tornerò a voi, elimina ogni ragionevole dubbio del suo ritorno, poiché Egli, verrà e sarà visibile a tutti. L’espressione di terra, orfano, sarà ovattata dal suo amore e dalla sua presenza, ove ogni re della terra s’inconocchierà a Lui, mentre gli uomini riconosceranno che non sono stati orfani, né lo saranno mai.          
La prima mansione che infonde nel cuore degli apostoli, è che Lui, una volta dipartito dalla terra, il suo pensiero sarà sempre rivolto al suo popolo, con la fermezza del legame che Egli nutre verso i suoi discepoli e a tutta l’umanità. Oltre a rassicurarli, rivela che nella casa di Suo Padre, Egli preparerà un posto.  Esiste quindi un luogo, ove vi è Dio, e che quel luogo ha la possibilità di ospitare tutti, poiché vi sono molte stanze[1]. Per raggiungere quel mondo reale, l’uomo sarà tramutato in un essere incorruttibile e quindi eterno.
Continuando, Gesù, nella sua rivelazione, ci assicura che quando avrà preparato il posto, ritornerà a noi per portarci via con Lui.  Com’è evidente il ministero di Gesù non è finito con l’ascensione, quando si è dipartito dalla terra, ma esso continua nei cieli con tutti i suoi interventi di intercessione.  Egli non sonnecchia. Abbiamo notato, che quando Gesù parla, ci lascia sempre una rivelazione che non è sufficiente spiegata e noi vorremmo, come dei bambini, che ci desse sempre più particolari, ma bisogna convincersi anche, che solo in questo modo cresce la fede nell’uomo, poiché se egli sapesse di più, farebbe polemica su tutto e rovinerebbe l’opera redentrice di Cristo. 
Pace e fede nel Signore



[1] Molte stanze, può riferirsi a diversi luoghi ma anche a un nuovo pianeta, chiamato “Paradiso”.

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