Sappiamo
che ogni nazione è sorretta da una legge fondamentale atta a tutelare, per
primo, il diritto della famiglia e il rispetto di ogni individuo, e costituisce
la pietra angolare su cui si poggia tutta la struttura legislativa di un paese.
Questo principio non è stato fondato dall’uomo ma da Dio. Sin dalla Genesi, Dio
ha fondato l’istituto del matrimonio che ha costituito la legge naturale per tutto
il mondo. Tuttavia, nelle Sacre Scritture si notano delle circostanze che,
apparentemente contrastano questo principio di legge divina, come richiamato, per
esempio, nei salmi, nei proverbi o nelle lettere di San Paolo, riguardo al
rispetto dignitoso che deve esistere tra i membri di una famiglia. Nel caso in
oggetto, se in prima lettura, possa sembrare che la risposta di Gesù alla
persona che l’ha informato della presenza di sua madre e i suoi fratelli che lo
cercavano, possa apparire distorcente da questo principio di rispetto, l’uomo
sbaglia, se dovesse giudicare con la ragione, anziché con lo spirito.
Matteo
12:48 Ma egli rispondendo, disse a colui
che lo aveva informato: Chi è mia madre
e chi sono i miei fratelli? Tre
elementi devono essere presi in considerazione, nella riflessione analizzata,
che Gesù, oltre ad essere la vita e la via, è la verità. Se, Egli, ha attribuito la sua reciproca appartenenza
filiale a tutti quelli che fanno la volontà di Dio - Matteo 12:50 Poiché chiunque fa la volontà del Padre mio, che è nei
cieli, mi è fratello, sorella e madre - ha rivelato in modo immediato e
inatteso, la sua provenienza divina, e di essere l’Unigenito Figlio di Dio, estraneo
al rapporto familiare di questo mondo, anche come figlio terreno di Maria.
Gesù,
non può essere, anche figlio della creatura, altrimenti Maria, sarebbe sposa a
Dio e non avrebbe avuto motivo di chiamare Dio, mio Signore e di essere sua
serva, anche se Sara chiamò signore Abramo. Quest’ultima è una relazione tra un
uomo e una donna di terra, mentre Gesù è l’unico divino Figlio dell’unico Dio,
e non di Dio e di una donna. Gesù è sempre esistito con Dio, il procedimento della
sua nascita da Maria, altro non è, che la sua incarnazione per apparire sulla
terra. La rilevanza di questo distacco filiale è ancora manifesta nella
circostanza delle nozze di Cana: Giovanni 2:4
Gesù le disse: Che cosa c’è tra te
e me o donna? L’ora mia non è ancora
venuta. Maria, anche in questo caso,
non riprende Gesù da questa, apparentemente, aspra risposta, poiché, si suppone
che lei conoscesse già la sua estraneità alla filiazione con Dio. Essendo, già
assodato, che Gesù è il solo Figlio di Dio, e che il compito di Maria era
quello, di amministrare il Messia, non come madre, ma come Figlio di Dio. Si
ricordi quando Gesù insegnava nel tempio. Infatti, il rapporto divino di Gesù, solo
col Padre, s’intravede, anche nel momento, in cui, Gesù fu messo in croce.
Giovanni 19:26 Gesù allora, vedendo sua
madre e presso di lei il discepolo che egli amava, disse a sua madre: Donna, ecco tuo figlio. Gesù
considera Giovanni, fratello e lo lega a Maria come figlio, sostituendo se
stesso, divino, con uno di terra, alla filiazione, di cui Egli, ne è stato
ospite, essendo stato sulla terra solo per esaudire una missione di salvezza. In
questo modo, Egli, conferma l’istituto della famiglia istituita da Dio dal
principio, con una configurazione tra individui di terra. A rimarcare quanto è
stato detto, si richiama la conferma di Dio, quando dice, questo è mio Figlio,
di cui, ne ho preso compiacimento. Queste parole pronunciate da Dio, danno garanzia
assoluta dell’unica relazione che Egli ha, con Gesù, suo Figlio. La dichiarazione, chiara e irrevocabile che
Maria fa al Signore, dimostrano e confermano il rapporto di filiazione terreno
di Gesù nei confronti della madre Maria, come donna scelta da Dio per l’incarnazione
di Gesù sulla terra. Luca 1:46 E Maria disse: L’anima mia magnifica il
Signore, ….47 e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore… Ecco perché Gesù
chiama Maria donna, pur essendo sua madre terrena,.
Pace e
fede nel Signore
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