mercoledì, novembre 30, 2016

DA O DI



Capire che tipo sia la persona di Gesù non è di facile lettura e nemmeno è chiaro immaginare come il suo rapporto con Dio, sia relazionato. Le prove su cui si può fare affidamento sono i miracoli, che rappresentano parte integrante per tutto ciò che Egli dice e la testimonianza del popolo. Tuttavia, nasce un problema serio quando si traducono i libri originali, essendo che essi sono, avvolte, deteriorati e mancanti di parti  importanti. Anche con riferimento alla traduzione, si può avere per ogni lingua un significato distorto, ma comunque vicino all’originale. Apocalisse 1:5  e da Gesù Cristo, il fedel testimonio, il primogenito dai morti, e il principe dei re della terra. Ad esso, che ci ha amati, e ci ha lavati de’ nostri peccati col suo sangue; 
Il fatto che alcuni traducono da e altri di, crea, a nostro avviso, un problema non indifferente. Considerando che la preposizione da, indica una provenienza e, quindi, un moto, essa è diversa da, di, che indica, una specificazione. Se leggiamo che Egli è il primogenito dei morti, essendo, la di, una specificazione porta a intendere che Gesù sia morto nella sua totalità e che Dio lo abbia dopo risorto. Su questo fronte, non si capirebbe, come, da morto totale, Egli, abbia evangelizzato ai morti negli inferi, che stanno nello stato di anime a riposo.  Questo contrasterebbe l’affermazione di Gesù, quando dice che Egli è la via, la verità e la vita. Se è la vita, Egli è sempre vivo.
Consideriamo adesso la preposizione che altri traducono con, da.  Come abbiamo detto sopra, questa specifica un movimento.  … il primogenito dai morti. Essendo che indica un movimento, Gesù si è mosso da un luogo ed è andato dai morti e dai essi si è poi dipartito per ritornare nel luogo da dove era partito. Indipendentemente dall’originale quale esso fosse, si deve sostenere il principio che Gesù è vita:
Giovanni 10:18  Niuno me la toglie, ma io da me stesso la dipongo; io ho podestà di diporla, ed ho altresì podestà di ripigliarla; questo comandamento ho ricevuto dal Padre mio.  Da quest’affermazione, Gesù è sempre vivo. Che cosa è successo, allora, da quando fu arrotolata la pietra? Si suppone, con un certo grado di certezza che, Gesù sia uscito dal corpo morto, con la sua vera natura di seconda persona della Trinità, sia disceso negli inferi a evangelizzare, perché vivente, e al terzo giorno sia risalito rientrando nel corpo morto. Da questo momento è risorto, cioè, il corpo si è rialzato, e subito dopo, è tornato in vita quando è uscito dalla tomba tra i vivi. Romani 14:9  Poiché a questo fine Cristo è morto, è risuscitato ed è tornato in vita: per signoreggiare sui morti e sui vivi.  Ecco le tre parole: morto, risuscitato e tornato in vita, si riferisce al corpo materiale di Gesù sulla terra, poiché Gesù nella sua vera natura è sempre il Vivente. La traduzione corretta sarebbe la preposizione da, che indica il movimento del Vivente tra i morti, lungi che sia Egli stato morto tra i morti. Bene hanno fatto quei traduttori che hanno scritto da e non di, poiché un osservatore acuto non accetterebbe che Gesù sia stato il morto tra i morti, ma il Vivente tra le anime dei morti.
Pace e fede nel Signore

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