mercoledì, novembre 23, 2016

DIO CI HA LASCIATI?



Oggi, più che mai, si crede che Dio ci abbia lasciati al nostro destino e che, questo mondo, rotolando nell’universo, corre senza una meta nelle tenebre. Se fosse così, non si capirebbe lo scopo che abbia avuto Dio a creare una realtà per poi dimenticarsene. Se per creare una tale realtà, Dio deve possedere un’intelligenza impensabile, per conseguenza si deve credere che Egli, abbia lasciato un elemento identificativo e possibilmente un collegamento di se all’uomo.  Da questo, conosciamo che, l’unica testimonianza che fa fede all’esistenza di Dio, sono le Sacre Strutture, che dichiarano, in parte, l’opera e il carattere di Dio. Di quanto è scritto, chi si sentirebbe di dire che quello dichiarato non sia accaduto? Se un antenato, avesse scritto di aver visto una cometa, questo scritto sarebbe testimonianza di un avvenimento reale, ma ancora più credibile, sarebbe la testimonianza se comprensiva di una gran moltitudine di persone. I fatti narrati, intorno al ministero di Gesù, non possono essere occultate, poiché, grande moltitudine di persone sono state testimoni, e nel tempo, le Scritture sono sempre state valorizzate come verità assoluta, essendo che, chi li ha accettati e ha osservato i comandamenti, di quanto possibile, si è accorto che è stato misteriosamente aiutato da Dio.  E’ tutta una questione di convincimento e sentimento spirituale, poiché Dio è Spirito. Chiarito questo dubbio, possiamo dire che la lettera ai Romani, è stata ispirata dallo Spirito Santo a San Paolo, che l’ha scritta, specificatamente, all’impero Romano, meglio identificato, come Europa. E’ conveniente se non importante, leggerla e capire i riferimenti che essa fa sulla decadenza, ideologica e morale che questo impero sta andato in contro. Non vale più considerare la storia o il sistema del più o del meno avanzata nazione accanto, per seguirne le sorti. Facendo appello alla grande evoluzione di pensiero, si chiede se non sia doveroso riflettere e osservare l’insegnamento di questa lettera, che rileva gli ostacoli da evitare.  Romani 1:26 Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami, poiché anche le loro donne hanno mutato la relazione naturale in quella che è contro natura. Queste parole aprono un dubbio e una costatazione. Nel primo caso, se fossero riferiti ai tempi dell’impero romano, allora, sarebbe da considerarle come riferimento storico, e non ci sarebbe da preoccuparsi per il presente, ma essendo che lo scritto vale per tutti i tempi, come Parola di Dio, allora esiste un problema. E’ nel dubbio che si segue la concezione dei propri sentimenti ovvero, stanchi di una limitazione ritenuta obsoleta, si vuole cambiare? Nel primo caso, il dubbio potrebbe sorgere, dal fatto che Dio avendo detto che questo è il tempo in cui, Egli, non si fa sentire, l’uomo non sappia decidere.  Da questa impasse, le Sacre Scritture ci danno il supporto per conoscere la volontà di Dio e attuarla. Se ci si ritiene stanchi di una limitazione della libertà, allora, si è persa la costanza della fede che chiede Dio, in primo luogo. I fatti e le conseguenze disastrose, che stanno accadendo, sono una risposta silenziosa a un ammonimento ripetitivo non ascoltato.  Dio non deve sempre parlare e ammonire, l’uomo, altrimenti egli non sarebbe degno del libero arbitrio.
2° Lettera a Timoteo:  Or sappi questo: che negli ultimi giorni verranno tempi difficili …………. traditori, temerari, orgogliosi, amanti dei piaceri invece che amanti di Dio, (5) aventi l’apparenza della pietà, ma avendone rinnegato la potenza; da costoro allontanati. Le parole negli ultimi giorni, sono una profezia reale che sta accadendo, in modo veloce e precisa, poiché, la corruzione riveste la legge dello stato, avvalorando la trasgressione contrastata e odiata da Dio. Tuttavia, se sappiamo che tutto questo deve accadere, comprendiamo anche che vi sono guai per chi lo commette. Tutto diventa un rapporto liberatorio di partecipazione o di ritenzione. Se l’uomo avveduto è avvisato, come egli sarà giudicato se trasgredisce il comandamento? Non si capirebbe, a questo punto, la decisione dei molti convertiti a Dio, che cedono alle lusinghe o al timore di una forza avversa. E’ con questo comportamento che l’uomo abbandona Dio e non al contrario, la rottura di una promessa la sta facendo l’uomo affermando che Dio non si fa sentire. Bisogna, allora, decidere se la creatura deve comandare Dio. Se il giorno del morire è una data incancellabile e, il vivere col rimorso di avere ceduto ad altri dii, è un peso insostenibile, allora meglio sarebbe seguire la volontà di Dio, di cui, abbiamo prove delle sue profezie, poiché, sicuramente a suo tempo ne saremo giustificati. 
Pace e fede nel Signore   




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